Arrivederci e grazie. Il benservito dopo anni di onoratissima e fedelissima carriera al fianco di Silvio Berlusconi, per l’attuale presidente di Forza Italia nonché vice-premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è arrivato mercoledì sera, tra un bicchiere di champagne e un mojito, durante il tradizionale incontro di fine anno con la stampa negli studi Mediaset.
A pronunciarlo platealmente (dopo i messaggi neanche troppo subliminali affidati alla stampa dalla sorella, Marina, evidentemente caduto nel vuoto), l’ad di Mfe-MediaforEurope, Pier Silvio Berlusconi. “Ho una gratitudine vera per Antonio Tajani e per tutta la squadra che gli sta intorno. Hanno tenuto in piedi il partito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, cosa tutt’altro che facile”, ha premesso Pier Silvio, prima di affondare la lama nel fianco di Tajani: “Guardando al futuro, ritengo siano inevitabilmente necessarie facce nuove, idee nuove e un programma rinnovato”.
Ma Forza Italia resta nel solco di Silvio
“Attenzione – ha precisato – questo non mette in discussione i valori fondanti di Forza Italia, che sono i valori del pensiero e dell’agire politico di mio padre. Ma sono valori che vanno adattati a quella che è la realtà di oggi, cioè al 2025″.
Non c’è da meravigliarsi se lui e la sorella Marina si appassionano ai destini di Forza Italia, spiega “è naturale. Tra i lasciti di mio padre, uno dei più grandi, se non il più grande, è proprio Forza Italia. Siamo due persone che lavorano, appassionate e impegnate nel proprio ruolo e nel proprio lavoro. Chi fa l’imprenditore non può essere distante dalla politica”. E sul tema delle facce nuove, “quello che vale per Forza Italia vale per la politica in generale, vale per tantissimi settori del Paese e dell’economia” ha aggiunto.
Pier Silvio non scende in politica. Per ora
Tuttavia Per Silvio ha frenato sull’ipotesi di darsi alla politica in prima persona, “non è un tema che oggi esiste”. In questo momento, ha chiarito, “tutte le mie energie sono dedicate a Mfe, alla nostra Europa e, quelle che rimangono, alla mia famiglia che è il centro della mia vita”.
Via Tajani, dentro Occhiuto
Sul pensionamento del 72enne Tajani i rumors si rincorrevano da tempo. A sostituire l’unico “delfino” sopravvissuto al Cronos Berlusconi (Silvio) sarà probabilmente l’attuale presidente della Regione Calabria, il 56enne Roberto Occhiuto, che gode della piena stima di Marina. Tanto che Occhiuto il 17 dicembre prossimo varerà il suo movimento politico (saldamente all’interno di Fi) in una “location” simbolo per i berluscioniani: Palazzo Grazioli.
Rischio pensionamento anche per Barelli e Gasparri
Il prescelto avrà l’incarico di far uscire Forza Italia dall’ombra di Giorgia Meloni, ponendo il partito più al centro, e di aprirlo ad alcune istanze civili -in tema di matrimonio ed eutanasia – che la primogenita di Silvio aveva dichiarato di voler abbracciare (“su alcune istanze mi sento più vicina alla sinistra”, aveva detto la capa di Mondadori). Ma a rischio rottamazione sono anche i due colonnelli di Tajani, Paolo Barelli (71 anni) e l’inossidabile Maurizio Gasparri (69).
Tajani fa buon viso a cattivo gioco
E lui, Tajani, come l’ha presa? Ha abbozzato, tentando di salvare il salvabile, con scarsi risultati. Il rinnovamento di Forza Italia auspicato da Pier Silvio Berlusconi è già in corso, ha spiegato dall’India. “Sono assolutamente a favore del rinnovamento costante di Forza Italia, è quello che stiamo facendo”, ha aggiunto il vicepremier, “stiamo facendo emergere giovani, penso al segretario nazionale dei giovani, penso ai nuovi eletti delle ultime elezioni regionali, dove abbiamo eletto ragazzi di 24-25 anni, penso ai nostri vicesegretari”.
Tajani ha rivendicato l’adesione a Fi in questi anni di almeno 12-13 parlamentari, a dimostrazione che si tratta di “un partito che si rinnova”. Tajani ha poi sottolineato come il rinnovamento del partito non stia passando solo per l’elezione di candidati giovanissimi, “tutti molto votati”, ma anche per “il lavoro di apertura ad altre forze politiche.
“Le sollecitazioni sono sempre positive, sono assolutamente d’accordo e troveremo, senza mai offendere nessuno, una nuova classe dirigente che rappresenti il futuro”. “Forza Italia, ha concluso il ministro “è un partito con le porte aperte, chi vuole partecipare è benvenuto”.
Già, un partito con le porte aperte per chi vuole entrare, ma anche per chi è invitato a uscire…