Più che Ballarò sarà rischiatutto

Di Marco Castoro

Il piano Gubitosi sul riassetto dell’informazione ha cominciato il passaggio attraverso le forche caudine. Giovedì sarà di nuovo in consiglio di amministrazione. Ma, stando alle premesse, l’atmosfera comincia a essere più pesante. Le dichiarazioni del consigliere Verro fanno da preludio all’aria che si respira. “Il piano news rischia di danneggiare il pluralismo”, ha detto Verro. Come se ciò non bastasse va ricordato come le organizzazioni sindacali, l’Usigrai in primis, stanno affilando le armi. Modificare lo status quo in Rai sarà un’impresa titanica per il dg. Il quale, se non dovesse passare il suo piano, potrebbe pure prendere la palla al volo per mollare baracca e burattini. Tanto il suo prestigio come manager resterebbe intatto. Anzi di più. Potrebbe dire: “Ho fatto di tutto per cambiare ma la Rai non vuole cambiare”. Il mandato di Gubitosi scade tra poco meno di un anno. Per la sua successione si fanno i nomi di alcuni renziani. Della prima ora come Antonio Campo Dall’Orto e Luigi De Siervo. Oppure dell’ultim’ora come Andrea Scrosati, il vice presidente di Sky Italia con delega ai canali e all’offerta cinema. Dell’ultim’ora perché Scrosati, prima di abbracciare la fede renziana era molto vicino a Daniele Capezzone. A Sky Italia, dopo la vendita, c’è fermento. Da un momento all’altro potrebbe cominciare il valzer delle poltrone. Per il dopo Gubitosi in corsa c’è pure Paolo Del Brocco, attuale ad di RaiCinema.

Ma a Giannini chi glielo fa fare?
Per il vice direttore di Repubblica non sarà facile scegliere di lanciarsi nell’avventura della conduzione di Ballarò. Senza Floris il talk di Raitre è destinato a perdere di slancio 4-5 punti di share. Probabilmente il direttore di rete Vianello dovrebbe tentare di sparigliare con un programma nuovo e lasciare Ballarò un po’ a riposare. La concorrenza diretta contro Floris e Crozza su La7 potrebbe portare addirittura a una sconfitta. La sfida si terrà sul 7-8% di share. Pensare alle medie del vecchio Ballarò, tra il 10 e il 12%, è come credere all’asino che vola. E a Massimo Giannini conviene rischiare di bruciarsi subito? Tra l’altro la vita in azienda non sarà facile neanche per un giornalista di esperienza come lui. Il solito Verro ha già scagliato le prime frecce avvelenate: «Con Massimo Giannini sarebbero cinque i giornalisti del gruppo editoriale L’Espresso cui vengono affidati programmi sulla Rai, in particolare su RaiTre. Mi riferisco a Concita De Gregorio, Lucia Annunziata, Corrado Augias e, ora, Massimo Giannini, senza contare la presenza fissa di Marco Damilano nei programma di RaiTre».