Preziosi blindato. Decisivo il sì di Renzi

di Marco Castoro

Ogni volta che c’è un cambio di governo la Rai va in fibrillazione. Come fa il mazziere quando raccoglie le carte per mischiarle e distribuirle per un’altra partita. C’è chi spera di salvare la poltrona, chi sogna di riprendersela. È vero che sta per arrivare il governo Renzi, tuttavia per il momento a Viale Mazzini è calma piatta. Perfino il cavallo è depresso. E non potrebbe essere diversamente dopo la relazione della Corte dei Conti sui soldi persi dalla tv di Stato. Come se non bastasse ci sono i soldi per i pranzi da restituire ad Augusto Minzolini. Tempo di bonaccia, dunque. Anche se non subito. Prima o poi però qualcosa accadrà. Non bisogna essere un indovino con la sfera di cristallo per scoprire che il dg Luigi Gubitosi ha la poltrona tra le sabbie mobili. Il suo contratto scade tra più di un anno, quindi in un periodo di spending review nessuno pensa di interromperlo. Di soldi ne sono stati sprecati già abbastanza. Ma la caduta del governo Letta e del ministro Saccomanni fanno sì che il dg non sia più blindato come prima. Potrebbe non essere lui il traghettatore verso la Rai in versione Bbc che avremo tra un paio di anni. Se ne parlerà tra un po’, anche se con un nuovo governo Gubitosi perde anche il biglietto per un eventuale incarico in qualche altra azienda di Stato. Per lui comunque è sempre disponibile un paracadute targato Fiat. Non è da escludere invece che qualche renziano possa far ingresso in Rai. Un posto tra i vice dg sembra il più probabile. Di sicuro lo chiederà Luigi De Siervo, l’attuale direttore commerciale. Ma occhio ad Antonio Campo dall’Orto. Con il Rottamatore a Palazzo Chigi aumentano le chances di vederlo a Viale Mazzini. Comunque su una questione perfino Gubitosi brinderà: la caduta da cavallo di Catricalà. Solo Brunetta in questi mesi ha fatto un pressing più asfissiante del viceministro.

Preziosi è una roccaforte
Ormai Antonio Preziosi può essere accostato all’ultima sentinella giapponese. In pratica è rimasto solo lui a difesa del feudo berlusconiano in Rai. Ma proprio perché si tratta dell’ultimo baluardo, il direttore del Giornale radio e di Radio 1 dovrebbe restare ancora per un po’ seduto sulla poltrona. Di recente Preziosi ha strappato da Renzi la promessa che non lo farà spostare. A suo favore Tramontata la candidatura di Marcello Sorgi sembra congelato anche l’incarico da dare a Flavio Mucciante. Preziosi sarebbe disposto a mollare la sua direzione solo in caso di una vice direzione generale.

Maggioni sotto pressione
È stata posticipata a martedì l’assemblea redazionale dei giornalisti di Rainews, a cui si dovrebbero unire anche quelli di Televideo, tra i più agitati e tartassati delle testate giornalistiche di Saxa Rubra. E pensare che Televideo vanta 18 milioni di visite giornaliere. Ma l’ultim’ora più gettonata in questo periodo è la diaspora dei redattori in altre testate, soprattutto a Rainews. Spostamenti che avvengono senza trasferimento. In pratica restano in organico Televideo ma lavorano per Rainews. Del resto il direttore è sempre lo stesso, Monica Maggioni, un po’ sotto pressione in questo periodo per gli ultimi casi boccacceschi.