Alla prima votazione per il Quirinale si andrà con la scheda bianca. Tre le opzioni se si arriverà alla quarta senza un nome condiviso: Mattarella bis, Draghi o Riccardi

Alle 15 i 1.008 grandi elettori saranno chiamati a votare per il Quirinale. Ma è ancora muro contro muro tra gli schieramenti.

Alle 15 i 1.008 grandi elettori, dopo la morte del deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano, saranno chiamati a votare per il nuovo capo dello Stato (leggi l’articoloqui lo speciale del Parlamento). Ma sul Quirinale è ancora muro contro muro tra gli schieramenti. Alla prima votazione si andrà con la scheda bianca ed è probabile che entrambi gli schieramenti opteranno per questa scelta anche per le due successive votazioni. Se poi alla quarta non dovesse emergere un nome condiviso, è probabile che il fronte rosso-giallo presenti il nome di Andrea Riccardi (nella foto), ex ministro con Monti e fondatore della comunità di Sant’Egidio, o insistere su un Mattarella bis o proporre il nome dell’attuale premier Mario Draghi. Per ora Salvini, Berlusconi e Meloni non avrebbero concordato il nome da opporre eventualmente.

Non ci sarebbe ancora una condivisione, da qui la proposta di puntare su una rosa di quattro o cinque nomi da avanzare sul tavolo. Intanto proseguono i vertici dei partiti: prima a riunirsi Italia Viva, poi il vertice tra Enrico Letta, Giuseppe Conte, Roberto Speranza e i rispettivi capigruppo di Camera e Senato, poi Fratelli d’Italia e a seguire i grandi elettori di Forza Italia.

“Draghi ha rappresentato per l’Italia una straordinaria risorsa nel 2021 e in questo inizio 2022. Il nostro compito è proteggere la risorsa sia per la campagna vaccinale sia per il rilancio del nostro Paese a livello internazionale. Siamo in un momento delicato, Draghi è una delle ipotesi sul tavolo, sono rimasto stupito dalla dichiarazione di Berlusconi e dal no di Draghi alla Presidenza della Repubblica, no confermato oggi da Salvini. Ne parlerò con lui e con i nostri alleati per capire se quelle dichiarazioni sono definitive oppure no”, ha detto ieri sera Enrico Letta, segretario del Pd.

“Noi non poniamo veti. A differenza di Pd e LeU, non abbiamo remore a considerare una candidatura che venga dal centrodestra, ma la premessa del M5S è che il governo deve andare avanti”, ha sottolineato il leader del Movimento Giuseppe Conte. Da Forza Italia, il vice presidente e coordinatore Antonio Tajani, fa sapere che “non è pensabile che esista un veto a nomi della nostra area, come fossimo cittadini di serie b e non i rappresentanti della maggioranza degli italiani”. Quindi “proporremo un presidente di centrodestra, una rosa, e da qui vogliamo partire. il resto si vedrà solo dopo, eventualmente”.

Intanto il drive in allestito nel parcheggio in via della Missione, a pochi metri dall’ingresso di Montecitorio, è pronto ad accogliere i parlamentari positivi o in quarantena. Il grande piazzale usato dai parlamentari come parcheggio, sarà adibito a seggio ‘volante’, per permettere ai grandi elettori positivi al Covid o in quarantena, di votare in sicurezza il prossimo presidente della Repubblica. I contagiati asintomatici potranno così esprimere la loro preferenza.

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