Pubblicità occulta a Sanremo. Il caso in AgCom e Antitrust

La Rai e Meta negano contratti di sponsorizzazioni. Ma il conduttore di Sanremo Amadeus raccoglie subito una barca di follower.

Pubblicità occulta a Sanremo. Il caso in AgCom e Antitrust

Prima l’apertura del profilo social di Amadeus, poi le numerose dirette Instagram che hanno coinvolto pure Fiorello e, infine, il raggiungimento del traguardo di oltre un milione di follower. Che sul palco dell’Ariston sia andato in scena qualcosa di inedito lo sanno davvero tutti e, come sempre accade, l’Italia si polarizza tra quanti hanno giudicato quei siparietti come gag divertenti e altri che, al contrario, hanno strabuzzato gli occhi per uno spettacolo talmente inconsueto da sollevare più di qualche interrogativo.

La Rai e Meta negano contratti di sponsorizzazioni. Ma il conduttore di Sanremo Amadeus raccoglie subito una barca di follower

Già perché senza girarci attorno in molti, a partire dal Codacons e dall’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, hanno pensato che dietro quei momenti di spettacolo ci fosse ben altro, probabilmente una sponsorizzazione mascherata. Insomma quei siparietti su Instagram sono diventati un caso per il quale il Consiglio di amministrazione Rai ha già chiesto di poter visionare i contratti di Fedez e della reginetta della kermesse Chiara Ferragni, ma su cui hanno acceso i riflettori pure l’Autorità garante per le comunicazioni (AgCom), la quale il 22 febbraio analizzerà il caso, e l’Antitrust.

Quel che è certo è che Meta, l’azienda controllante Instagram, a Fanpage.it ha negato di aver avuto accordi commerciali con la Rai o con la Ferragni. Posizione che è stata confermata anche da viale Mazzini. Ma tutto ciò non è bastato a mettere a tacere le polemiche e le segnalazioni. Una di queste è quella firmata dal Codacons che sospetta, senza mezzi termini, “una pratica di pubblicità verosimilmente indiretta” in barba sia alle leggi vigenti che al codice di autoregolamentazione.

Questa, sostanzialmente, sarebbe avvenuta attraverso gli innumerevoli momenti, spalmati durante l’intero Festival, in cui si è parlato o è stato utilizzato Instagram. Stando a quanto trapela, lo scopo dell’associazione dei consumatori è chiedere la verifica di quanto accaduto al fine di capire se ci sia stata pubblicità occulta o indiretta. Del resto Codacons non si spiega come mai il social network, di proprietà di Meta, sia stato se non un protagonista del Festival di Sanremo, quantomeno una spalla virtuale.

Proprio l’insistenza nel dare visibilità al social network viene sottolineata nella segnalazione in cui, tra le altre cose, viene ipotizzato il fatto che a subire i danni di questa presunta pubblicità mascherata sarebbe stato proprio il servizio pubblico. La stessa segnalazione, tra le altre cose, suggerirebbe anche di effettuare dei controlli per capire se i conduttori, Amadeus, Gianni Morandi e Ferragni, abbiano ricevuto denaro da Instagram o da aziende ad essa collegate.

Quel che è certo è che proprio alla luce di questa segnalazione si è attivata AgCom che sta cercando di capire se sia il caso di procedere. In caso affermativo potrebbero aprirsi scenari davvero inediti con l’autorità che potrebbe effettuare un semplice richiamo oppure, se dovesse ritenere la vicenda particolarmente grave, potrebbe addirittura comminare una sanzione.

Ma i guai e le polemiche a viale Mazzini non finiscono qui. Sul tema delle sponsorizzazioni è molto attivo anche il Consiglio di amministrazione Rai con il consigliere Alessandro Di Majo che, secondo quanto si apprende, ha chiesto ufficialmente di sapere se sia vera l’indiscrezione secondo cui il servizio pubblico radiotelevisivo italiano avrebbe pagato tra i 13mila e i 18mila euro per pubblicizzare la serie tv Mare Fuori sul popolare sito Dagospia. Istanza a cui avrebbe risposto l’amministratore delegato Carlo Fuortes allargando le braccia e dicendo che approfondirà il caso, chiedendo una relazione al Direttore della comunicazione Colantoni, e che il tema verrà affrontato nel corso del prossimo cda.

Comunque la si veda, i presunti spot televisivi di Sanremo sembrano destinati a far parlare a lungo. Un argomento su cui ieri è intervenuto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, “Urgono chiarimenti da parte della Rai sulle attività di Amadeus e company in riferimento a Instagram. Anche i consiglieri di amministrazione hanno chiesto se ci siano aspetti economici da chiarire”.

Il forzista ieri ha spiegato anche che a suo modo di vedere aprire un account social “può sembrare una cosa molto innocente, ma sembra che ci siano ricadute economiche importanti, sia per quanto riguarda questi spazi social, sia per quanto riguarda la trasmissione dello stesso Festival di Sanremo in questi ambiti”. Il riferimento è al fatto che un profilo come quello creato durante la kermesse canora, capace di raggiungere rapidamente il milione e mezzo di contatti , ha un valore economico non indifferente.

Poi il senatore si chiede: “Ci sono anche interessi da parte di Amazon? Ci sono state riprese nel backstage che vengono utilizzate senza pagare correttamente i diritti? Nei confronti degli autori musicali, la Rai, si dimostra sorda e non chiude una vertenza che si protrae da anni. In altri casi, invece, ci si comporta disinvoltamente sempre in materia di diritti. Sulla vicenda Sanremo, Instagram e Amazon andremo fino in fondo”.

Insomma una lunga serie di mancanze che Gasparri in qualche modo prova a scaricare sulle opposizioni: “Il fatto che la sinistra abbia ibernato la Commissione di vigilanza non ci impedisce di presentare interrogazioni a tutti i Ministeri competenti, come ho già deciso di fare, su questo fatto”. Il tutto perché, conclude il forzista con un po’ di sana retorica acchiappa click, “la Rai non può essere svenduta ai padroni dei social network. I giganti della rete non sono i padroni del mondo”.