Prima di incontrare al Cremlino l’inviato Usa Steve Witkoff e Jared Kushner, il presidente russo ha lanciato un avvertimento preciso. “L’Europa sta cercando di impedire all’amministrazione Usa di raggiungere la pace in Ucraina, e tutte le proposte degli europei puntano a questo risultato, mentre la leadership di Kiev sembra vivere su un altro pianeta”, ha detto Vladimir Putin.
Putin avverte l’Europa: “Vuole la guerra? noi pronti”
“Non intendiamo entrare in guerra con l’Europa, l’ho detto cento volte – ha ribadito lo zar-. Ma se l’Europa decidesse improvvisamente di combattere e iniziasse, saremmo pronti fin da subito”. Pugno duro con l’Ucraina. Se le forze di Kiev continueranno ad attaccare petroliere ed altre navi nel Mar Nero, la Russia risponderà nel modo più radicale, isolando l’Ucraina dal mare, ha spiegato il presidente russo. Non solo. Mosca si riserva il diritto di adottare “misure di rappresaglia contro le navi di quei Paesi che assistono l’Ucraina nel compiere queste operazioni e azioni di pirateria”. Il leader del Cremlino ha aggiunto di augurarsi che “Kiev e coloro che stanno dietro, prenderanno in considerazione se vale la pena di continuare ad attaccare le navi nel Mar Nero”.
Trump perde l’ottimismo: “Un casino”
Scema pure l’ottimismo di Donald Trump. “Non è una situazione facile, lasciatemelo dire, è un casino. È una guerra che non sarebbe mai scoppiata se fossi stato presidente, nemmeno per sogno”, dichiara il presidente degli Stati Uniti mentre sono in corso i colloqui a Mosca. Chiara la linea della Russia, che sul terreno rafforza le sue posizioni e che poche ore prima aveva annunciato la conquista della strategica città di Pokrovsk, nella regione di Donetsk, smentita da Kiev.
“La Russia – ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov – rimane aperta ai negoziati di pace”. “Ma attraverso i negoziati – ha aggiunto – dobbiamo raggiungere i nostri obiettivi ed eliminare le cause iniziali dell’operazione militare che abbiamo iniziato”. Tali obiettivi non sono solo territoriali, perché Mosca non cessa di insistere sulla necessità che l’Ucraina rinunci ad entrare nella Nato e in ogni alleanza militare con gli occidentali, perché la presenza di basi e truppe straniere sarebbe vista come una minaccia dalla Russia. Le posizioni assunte invece dagli europei, in particolare dalla Coalizione dei Volenterosi, tra i quali si continua a parlare dell’invio di truppe di “rassicurazione”, dimostra, secondo Putin, che l’Europa occidentale non ha rinunciato al sogno di “imporre una sconfitta strategica alla Russia”. Ciò dimostra che questi Paesi “sono ancora a favore della guerra”, ha accusato il capo del Cremlino, per lanciare poi il durissimo avvertimento.
Zelensky teme che gli Usa perdano interesse
Volodymyr Zelensky, in visita ieri in Irlanda, ha detto che Witkoff e Kushner sono sempre “benvenuti” a Kiev per riferire dei colloqui al Cremlino. Mentre un giornalista di Axios ha riferito che i due inviati americani dovrebbero incontrare lo stesso Zelensky in “un Paese europeo”. Forse già oggi a Bruxelles, ha lasciato intendere una fonte ucraina all’Afp. Il leader ucraino ha giudicato questo come “uno dei momenti più difficili e allo stesso tempo più ottimistici” per le prospettive di pace, e ha reso noto che l’ultima bozza del piano, quindi quella presentata a Putin, è stata ridotta a 20 punti rispetto ai 28 iniziali, dopo i colloqui tra le delegazioni degli Usa e dell’Ucraina a Ginevra e in Florida.
I contenuti rimangono top secret. Ma Zelensky ha sottolineato che “alcune cose devono ancora essere risolte”. I nodi irrisolti sono sempre gli stessi: quelli dei territori e delle future garanzie di sicurezza per l’Ucraina, soprattutto se non dovesse entrare nella Nato. E il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Mark Rutte ha detto che al momento “non c’è consenso sull’adesione di Kiev alla Nato”.