Quasi mille morti in un solo giorno. Toccato il numero più alto di vittime dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. I contagiati sono 66.414, oltre 4mila in più rispetto a ieri

Per ora non sarà un vaccino a salvare il mondo, perché secondo l’Oms ci vorranno circa 18 mesi prima di averne uno. Dunque, al momento, abbiamo solo l’arma dell’isolamento e del distanziamento sociale per fermare la pandemia di Coronavirus. Forse, davanti a noi, mentre oggi l’epidemia ha registrato il numero di vittime più alto dall’inizio dell’emergenza (969 morti in 24 ore), c’è un picco in arrivo. “Si sta avvicinando, ma non ci siamo ancora” hanno detto, nel corso di una conferenza stampa congiunta, i vertici dell’Istituto superiore di Sanità e del Consiglio superiore di Sanità.

“I dati – ha spiegato il numero uno dell’Iss, Silvio Brusaferro – dicono che le misure adottate stanno dando risultati, lo vediamo con le curve. Una previsione è difficile. Siamo certi che supereremo questa cosa, è l’impegno di tutto il mondo scientifico italiano che si sta impegnando allo spasimo, ma non sarà risolto domani e neanche nelle prossime due settimane. Dovremo immaginare per i prossimi mesi, con curve più basse, a come stare molto attenti e adottare quelle misure perché la curva non riparta”. Né, spiegano dall’Iss, è possibile fare una stima su quanti siano gli asintomatici. Di una cosa, invece, sono certe le nostre autorità sanitarie, come ha spiegato il presidente del Css, Franco Locatelli: “E’ fantabioterrorismo affermare che il virus sia nato in laboratorio”. “Stiamo osservando segnali chiari di efficacia delle misure contenimento, ma – ha aggiunto ancora – non bisogna deflettere dalle misure di distanziamento sociale. Non siamo in una fase calante, ma di rallentamento della crescita”.

Una crescita che oggi, stando all’ultimo aggiornamento fornito dal Dipartimento della Protezione civile, ha fatto registrare 4.401 nuovi contagi (giovedì erano 4.492) per complessivi 66.414 malati accertati; 10.950 i guariti, 589 in più di giovedì (erano 999). Le vittime sono, invece, 9.134 (e tra queste ci sono anche 51 medici); 3.732 i malati più gravi ricoverati in terapia intensiva (120 in più rispetto a giovedì), 26.029 quelli ricoverati con sintomi e 36.653 in isolamento domiciliare. Gli esperti fissano al 20 marzo la data in cui la malattia ha cambiato passo, segnando, tra alti e bassi legati al numero di tamponi processati, una graduale ma costante diminuzione di contagi. “Questo dato è importante – ha aggiunto Brusaferro – ma vogliamo dare una lettura che ci porta una considerazione: non allentiamo le misure. A livello nazionale ci sono delle aree con una fortissima circolazione, il Lombardia così come in Emilia, Piemonte, ma ci sono altre aree del Paese con circolazione limitata dove in realtà la scommessa è fare in modo che non diventino aree rosse”.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 23.895 in Lombardia, 9.361 in Emilia-Romagna, 6.648 in Veneto, 6.347 in Piemonte, 2.850 nelle Marche, 3.170 in Toscana, 2.060 in Liguria, 2.013 nel Lazio, 1.292 in Campania, 1.164 nella Provincia autonoma di Trento, 1.236 in Puglia, 1.027 in Friuli Venezia Giulia, 833 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.158 in Sicilia, 925 in Abruzzo, 824 in Umbria, 413 in Valle d’Aosta, 496 in Sardegna, 469 in Calabria, 147 in Basilicata e 86 in Molise.

Parla di sforzo “a 360 gradi”, Domenico Arcuri che ieri ha tenuto la consueta conferenza stampa al posto del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ancora convalescente. “Continuiamo a collaborare con molti Paesi – ha detto il commissario del governo -, acquisiamo dispositivi medici da Francia, Germania, Cina, Russia, trattative sono in corso con altri Paesi”. Le consegne di attrezzature sanitarie saranno compiute impiegando anche gli elicotteri militari e sono stati già consegnati 278 respiratori polmonari e 9,6 milioni di mascherine. Altre 6 milioni sono arrivate oggi dalla Cina e il ministro Luigi Di Maio ha garantito che, grazie ai nuovi contratti firmati, dalla prossima settimana l’Italia avrà 100 milioni di mascherine al mese.

Il Viminale fa sapere che oltre 2,6 milioni di persone sono state controllate dalle forze dell’ordine dall’11 al 25 marzo e 115.738 di queste sono state denunciate per aver violato le restrizioni e 2.737 per aver dichiarato il falso compilando le autocertificazioni.