Rai alle corde, perse tutte le cause. Dopo Beha, da risarcire pure i giornalisti parcheggiati. Bruciata l’auto del capo delle inchieste interne

Con tutte queste cause esplosive a Viale Mazzini viene da pensare che il dimissionario direttore degli Affari legali abbia fatto bene a cambiare azienda. Non c’è giorno che la Rai possa brindare all’esito positivo di un contenzioso. Negli ultimi giorni le mazzate tra capo e collo si sono susseguite. Non solo l’azienda dovrà risarcire Oliviero Beha (20mila euro), come stabilito dalla Cassazione che ha anche sancito l’annullamento della regola di proibire ai dipendenti di criticare pubblicamente l’azienda. Una regola non considerata degna di un vivere civile. Al pettine è giunto un alto nodo ingarbugliato. Riguarda il danno professionale subito dai giornalisti Rai nominati in ruoli apicali senza però l’effettivo incarico di svolgere il lavoro per il quale hanno ricevuto la promozione. Il caso principale riguarda Sandro Testi lasciato in “protratta inattività” per circa dieci anni. Il danno è stato calcolato dalla Cassazione nella misura del 30% dello stipendio, pari a circa 11mila euro al mese, per ogni mese di parcheggio. La sentenza, che riguarda un contenzioso aperto da Sandro Testi, nominato condirettore di Rai International, ma poi parcheggiato “senza mansioni” per diverso tempo, è durata quasi 10 anni. I giudici alla fine hanno condannato la Rai a pagare 170mila euro, più interessi e rivalutazione. Ma i giornalisti che aspettano incarichi sono più di una dozzina. Tra i quali spiccano i nomi di Mauro Mazza e Fabrizio Maffei, due direttori. Come se non bastasse ecco l’atto intimidatorio nei confronti del direttore Gianfranco Cariola, responsabile dell’Internal audit e dell’Anticorruzione della Rai, al quale hanno bruciato l’auto. La questione interna degli appalti è ancora in sospeso.

FITTIPALDI SUPER
La settimana dei talk politici ha visto il riscatto di Ballarò (1.437.000 spettatori pari ad uno share del 6,43%) a cui è andata la tappa di martedì nei confronti di Floris (5.35%) e il record stagionale di Corrado Formigli (1.150.000 spettatori e 5,77% di share) che ha battuto il Virus di Porro (4,46%). Come share il talk politico della settimana resta Quinta colonna (6,77%). Da notare che sia Ballarò, sia Piazzapulita hanno ospitato Emiliano Fittipaldi, autore di Avarizia, il libro che sta facendo tremare il Vaticano. Evidentemente il giornalista-scrittore dell’Espresso buca il video.

ECCO COSTANZO
Domani sera su Retequattro in prima serata torna il Costanzo Show che ospita Totti, Vespa con il figlio, Luxuria con la mamma, J-Ax, Scotti, Marcella Bella e altri. Sicuramente il primato di Del Debbio verrà messo a dura prova.

FINCHé
LA BARCA VA
Il titolo non è riferito alla carriera politica di Silvio Berlusconi, che ha deciso di tornare a frequentare la tv, partendo da Porta a Porta, considerata come il Via di Monopoli quando si prende la strada del cammino mediatico. Finché la barca va è riferito a Orietta Berti, il cui speciale di Porta a Porta ha surclassato negli ascolti il Cav: 1.503.000 e 21,33% di share per la cantante contro 903.000 e 9,83% di Berlusconi.