Rai, il dg lancia il direttore artistico. Campo Dall’Orto sceglierà un interno di Viale Mazzini. Colantoni in pole. Meno poteri ai direttori di rete

di Marco Castoro

In Rai si vede poco. Spesso cammina dalle parti di Palazzo Chigi. Eppure il dg di Viale Mazzini comincia ad avere le idee più chiare. Campo Dall’Orto aspetta fiducioso i pieni poteri della nuova legge e intanto dà un osso da spolpare agli interni Rai, dopo che hanno dovuto ingoiare qualche rospo di assunzioni esterne. Sono saliti in sella al cavallo Guido Rossi, l’ex manager di Mtv, Cinzia Squadrone responsabile del marketing e Gian Paolo Tagliavia, ex amministratore delegato di Mtv. Ma dicevamo dell’osso da spolpare. Si tratta della nomina a responsabile della Direzione Artistica, per la quale ha deciso un job posting tra i papabili interni alla Rai. Il nuovo incarico non è certo un contentino. Stando alle premesse il prescelto avrà voce in capitolo sulla comunicazione (scelta dei loghi e delle promozioni) e sui programmi delle tre reti. In sostanza per gli attuali responsabili Costanza Esclapon (il numero uno della comunicazione) e i direttori Giancarlo Leone, Angelo Teodoli e Andrea Vianello, ci sarà un interlocutore in più con cui discutere. Ovviamente in caso di contenziosi Campo Dall’Orto assumerà il ruolo della Cassazione. Tra gli interni che sono in lizza per la nuova nomina il favorito è Pierluigi Colantoni, vicedirettore del dipartimento Comunicazione e relazione esterne. È giovane, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali e soprattutto parla lo stesso linguaggio del dg.

PALINSESTI DOPPIONI
Chi confeziona i palinsesti dei canali Rai deve far parte di una setta che ha lo scopo di provocare nel telespettatore l’effetto delle macchine a scontro del luna park. Dopo il caso del Gp di Formula 1 che ha relegato la Domenica sportiva sui canali tematici di Raisport, ecco quello della seconda serata del lunedì, quando due tra i pochissimi programmi che parlano di economia si scontrano in un derby fratricida. Su Rai1 c’è Petrolio (che va detto non si occupa solo di economia) e su Raidue c’è 2Next. Lunedì scorso il programma condotto da Duilio Giammaria ha fatto il 7,76%, mentre quello di Annalisa Bruchi il 5,19%.

TROPPO BUONISMO
In Rai il buonismo imperversa. Non solo all’interno dei tiggì (allineati con il governo Renzi) ma anche nei programmi sportivi. Nemmeno l’uso di moviola o moviolone viene utilizzato per fomentare il tifoso arrabbiato dopo aver subito un torto arbitrale. Si commenta il fatto sempre con l’obiettivo di non inasprire gli animi. E invece il tifoso vorrebbe vedere lo scontro. Non l’omelia di Varriale o la Maionchi che parla di tifosi e curve. Comunque il Processo del Lunedì ha chiuso a 3,81% (in lieve risalita) mentre Tiki Taka con Pierluigi Pardo ha fatto il pieno di pipistrelli e vampiri (visto l’ora di inizio) portando a casa una media di 510 mila ascoltatori con il 13,12% di share (record stagionale).

MARINO DI RABBIA
Gli occhi lucidi di Ignazio Marino risplendono su La7 a diMartedì nel rivedere le immagini delle ore che hanno deciso la sua caduta. Una tortura.