Rai-Mediaset, patto del Nazareno. Campo Dall’Orto vieta il dilagare della cronaca nera. Ora il Biscione ha campo libero per fare più ascolti

di Marco Castoro

Campo Dall’Orto è stato chiaro: il servizio pubblico in primis. Anche a costo di perdere qualche ascolto. E vedrete che il dg saprà mantenere la parola. Così come la Rai perderà ascolti a favore del suo competitor commerciale più forte: Mediaset. Negli ultimi tempi il Biscione, in prima serata, ne ha prese di mazzate contro Raiuno. A colpi di share. Le fiction super (a cominciare da Montalbano e Don Matteo), il Festival di Sanremo, le partite di Coppa Italia. Una sberla dietro l’altra per Canale 5, le cui fiction stentano a decollare. Con la sola De Filippi – in attesa di Bonolis – a tenere alta la bandiera al sabato sera con C’è posta per te (e in parte anche al venerdì con i Piccoli Giganti). Ora però – quasi fosse in atto un patto del Nazareno televisivo – ecco che Campo Dall’Orto vuole eliminare la cronaca nera dalle trasmissioni Rai (a cominciare da Domenica In), i programmi alla “Dove sei?” (il format inventato da Tortora a Portobello) con parenti che cercano i loro cari, nonché i bambini prodigio della Clerici con Ti lascio una canzone. Tutti filoni nei quali Mediaset sta spingendo il piede sull’acceleratore per avere grandi ascolti e quindi ritorni economici. La cronaca nera non ce l’hanno solo a Quarto grado, ma anche nei contenitori quotidiani. I bambini diventano Piccoli Giganti e sul “Dove sei?” hanno la De Filippi, la più copiata dai format venduti alla Rai.

TUTTI GIORNALISTI – Non c’è solo il caso Barbara d’Urso nella diatriba tra l’ordine dei giornalisti e la conduttrice. Non è colpa sua se Renzi preferisce andare a Domenica Live piuttosto che a Ballarò. Ma siccome chi la fa (il premier) l’aspetti ecco che gli ascolti di Domenica Live sono andati peggio della settimana prima: 2.622.000 spettatori (15,66%) è la media con la presenza del capo del Governo; 2.985.000 (16,93%) quella della settimana prima. A Mediaset non c’è solo la d’Urso a occuparsi tutti i giorni di cronaca nera, c’è pure la Panicucci a Mattino 5. Ma anche la Rai vanta la sua truppa di conduttrici che si sostituiscono ai giornalisti. Per ironia della sorte uno dei pochi giornalisti che si occupa di cronaca (Salvo Sottile) ora è costretto a parlare di altre cose. Non sono giornaliste Francesca Fialdini di Unomattina e Adriana Volpe che fa la rassegna stampa ai Fatti Vostri, tanto per fare due nomi. Chiunque abbia a che fare con promozioni e spot non può essere un giornalista. Però può scrivere pezzi (Selvaggia Lucarelli docet). Mentre i giornalisti professionisti sono iscritti a un ordine che con questa deregulation viene in pratica anestetizzato. Resta vivo solo per l’esame da sostenere per i praticanti, le quote annuali da pagare e i crediti da accumulare per tutti. Forse, come compensazione, un’idea potrebbe essere quella di concedere il nullaosta anche ai giornalisti di diventare testimonial di uno spot. Pensate come sarebbe bello vedere Mentana pubblicizzare un fustino di detersivo per lavatrice, od Orfeo un prodotto dimagrante. Travaglio una tisana che ti manda a nanna felice e contento. Ma forse è più facile vederli calcare la scena nei teatri come fanno il già citato Travaglio, Scanzi e Piroso.