Rai, Sorgi aspetta una poltrona da Gubitosi

di Marco Castoro

Caos calmo in Rai. Apparentemente tutti in coperta in attesa di sapere se il governo Letta reggerà l’urto, oppure se si andrà a nuove elezioni. In realtà tutti si muovono per dare più frutti all’orticello. Per il momento si irriga. Uno dei nodi principali da sciogliere è la nomina dei corrispondenti esteri. Una questione che non viene affrontata da 8 mesi. Tutto ruota intorno ad Antonio Preziosi, il direttore di Radio1 e del Giornale radio. Per il diretto interessato, nella testa dei vertici di Viale Mazzini, ci sarebbe la poltrona di corrispondente di Bruxelles. Ma almeno per ora il destinatario sta rispedendo la proposta al mittente. Riuscirà Luigi Gubitosi a convincerlo? Come suo successore il diggì avrebbe in mente Marcello Sorgi, l’unico dei tre papabili in corsa per la direzione del Tg1 che non ha ancora ricevuto una poltrona (gli altri due erano Mario Orfeo e Monica Maggioni). Ma difficilmente l’Usigrai farebbe passare una nomina esterna. In corsa per la poltrona radiofonica c’è sempre Gerardo Greco il conduttore di Agorà che ormai ha lasciato la sede di New York per tornare in Italia. Al suo posto c’è da mesi Manuela Moreno del Tg2 che merita una conferma (tra l’altro anche Greco era in organico del tiggì diretto da Marcello Masi). Bisogna però prestare attenzione anche a Tiziana Ferrario che dopo aver vinto il contenzioso aspetta dall’azienda una collocazione degna. Per lei si è pensato a New York, ma anche a Londra o Mosca, due sedi Rai molto importanti, attualmente occupate da due corrispondenti che rischiano un giro di valzer, Antonio Caprarica e Giovanni Masotti.

Parole, parole, parole
«Il giornalismo è una professione bellissima, che ha una grande responsabilità: quella di dovere informare. Ed è quindi fondamentale farlo con equilibrio, accuratezza e autorevolezza. Per la Rai è importante fare giornalismo d’inchiesta autorevole. Ci sono tanti giornalisti iscritti all’albo, ma quanti sono autorevoli?». Frasi indelebili pronunciate dal dg Gubitosi in occasione del premio Roberto Morrione, il giornalista scomparso nel 2011, direttore di Rai International e fondatore di Rainews24. In sovrapposizione a Gubitosi, per usare un termine televisivo, il presidente Anna Maria Tarantola ha dichiarato: «si parla tanto del fatto che la Rai sia servizio pubblico e debba essere pluralista. Un pluralismo intelligente, politico non partitico, che dia voce a tutti».
Belle parole, non c’è dubbio. A qualcuno hanno ricordato lo spot della dolce Euchessina prima di andare a nanna. Ma la Rai non è la testata più lottizzata dai partiti? Non sarebbe meglio evitare questi discorsi?