Raitre rischia di finire in serie B

di Marco Castoro

I palinsesti sono pronti ma nella prossima stagione Raitre rischia di trovarsi al via senza alcuni dei pezzi da novanta della rete diretta da Andrea Vianello. Fabio Fazio e Giovanni Floris scalpitano per approdare su Raiuno. Il conduttore di Ballarò non ha ancora rinnovato il contratto con l’azienda di Viale Mazzini. Le sirene di Mediaset e La7 continuano a tentarlo. Tra l’altro, ogni volta che è in scadenza di contratto, a Floris tolgono una costola (in senso metaforico, ovviamente). Nella precedente occasione gli hanno tolto la clausola del ritorno come caporedattore in Rai qualora non fosse più il conduttore di Ballarò. Ora gli chiedono di ritoccare al ribasso il nuovo contratto. Floris vorrebbe lavorare di più. Nei suoi piani c’è una striscia quotidiana, o come possibile alternativa il passaggio di Ballarò su Raiuno. Ma il suo ingaggio non è pizza e fichi (circa mezzo milione l’anno). Tra l’altro la giornata di sciopero di tecnici e maestranze ha creato soprattutto problemi proprio a Raitre che si è vista gli ascolti calare a picco. Non avendo potuto trasmettere né Chi l’ha visto né Agorà. Persi 6 punti di share in prima serata e al mattino. In prime time ne ha beneficiato la Gabbia di Gianluigi Paragone su La7 (1.100.000 spettatori e più del 6% di share).

Le nuove nomine accendono i sindacati
Nel cda è slittato ancora il possibile ricorso contro il taglio di 150 milioni di euro, mentre c’è stato il via libera alle nomine di Paola Marchesini, alla direzione di Radio2 e di Silvia Calandrelli alla guida della neonata Rai Cultura, che ingloba Rai Scuola, Rai Storia e Rai5. Nonché ai tre nuovi vicedirettori al Giornale radio (Gianfranco D’Anna, Francesco De Vitis e Maria Maddalena Lepri). Per i prossimi giorni sono attese le nomine del consiglio di amministrazione di Rai Com, la nuova struttura che si occuperà di comunicazione, con l’ennesima poltrona assegnata a Costanza Esclapon. La nuova tornata di nomine ha acceso i sindacati che l’hanno trovata intempestiva e paradossale, visto il periodo di vacche magre in azienda.

Cucine da incubo per Veltroni
Quando c’era Berlinguer, il docu-film prodotto da Sky e firmato da Walter Veltroni non ha fatto il pieno di ascolti nella prima andata in onda su Sky Cinema 1/+1 e su Sky On Demand. È stato visto in media da 205.341 spettatori complessivi. È andata meglio la nuova puntata di Cucine da incubo 2 su Fox Life /+1/+2 e su Sky On Demand con 367.163 spettatori complessivi.

Sciopero dei doppiatori
Dialoghisti, doppiatori, assistenti e direttori del doppiaggio italiani scioperano per 15 giorni consecutivi. Fino al 2 luglio resteranno senza voce i prodotti audiovisivi importati in Italia.