La democrazia europea è sotto pressione e l’Italia non fa eccezione. È quanto emerge dal Rapporto 2025 sullo Stato Globale della Democrazia pubblicato dall’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza democratica (International Idea), che denuncia un calo diffuso della libertà di stampa e segnala pratiche preoccupanti anche all’interno dell’Unione europea.
Secondo il documento, un paese su tre in Europa ha registrato un peggioramento della libertà di informazione tra il 2019 e il 2024. Un arretramento che non riguarda soltanto le aree direttamente colpite dalla guerra in Ucraina – come Bielorussia, Russia e la stessa Ucraina – ma anche Stati membri dell’Ue. Tra questi viene citata l’Italia, accusata di aver fatto ricorso a spyware contro giornalisti e attivisti per i diritti dei migranti, e la Slovacchia, dove la chiusura dell’emittente pubblica nel 2024 è stata interpretata come un’ingerenza politica nei confronti dei media indipendenti.
Rapporto 2025 sulla democrazia: cala la libertà di stampa in Ue, sotto accusa anche l’Italia
Il rapporto prende in considerazione quattro aree fondamentali per valutare la salute delle democrazie: rappresentanza, diritti, stato di diritto e partecipazione. Nel 2024, anno segnato dal cosiddetto “superciclo elettorale”, la rappresentanza ha mantenuto i livelli più alti, pur registrando un calo globale che ha fatto segnare il punteggio più basso dal 2001. Sul fronte opposto, lo Stato di diritto resta la dimensione più fragile, con regressioni significative soprattutto nell’indipendenza del sistema giudiziario: il 38% dei casi di arretramento si concentra infatti in Europa.
Particolarmente allarmante è la situazione dei diritti fondamentali, dove la libertà di stampa si conferma l’anello debole. Tra il 2019 e il 2024 si è registrato un calo in 43 Paesi, il dato più ampio mai segnalato dall’inizio della raccolta dei dati nel 1975. Per gli esperti si tratta di “una seria minaccia alla responsabilità pubblica e alla partecipazione politica informata”.
Più stabile la dimensione della partecipazione politica, che mostra variazioni rilevanti soltanto in 11 Paesi.
Un capitolo del rapporto è dedicato inoltre al rapporto tra migrazioni e democrazia. Secondo International Idea, i flussi migratori globali stanno diventando un fattore determinante nel ridefinire i confini stessi delle democrazie: sollevano infatti questioni cruciali legate alla cittadinanza, all’appartenenza e all’universalità dei diritti, mettendo alla prova la capacità dei sistemi politici di rimanere inclusivi.