Nuovo record di contagi in Italia. Nelle ultime 24 ore è stato registrato il più alto numero di nuovi casi dall’inizio della pandemia: 44.595 a fronte dei 36.293 di ieri (leggi l’articolo). Il precedente record era stato registrato il 13 novembre del 2020, quando i casi individuati furono 40.902. I decessi sono 168 contro i 146 di ieri, per un totale di 136.245 vittime dall’inizio dell’epidemia.
Sono 901.450 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 779.303. Il tasso di positività, secondo quanto riferisce il bollettino giornaliero del ministero della Salute, è al 4,9%, in lieve aumento rispetto al 4,6% di ieri. Sono 1.023 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 13 in più di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 93. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 8.722 , ovvero 178 in più rispetto a ieri.
A due giorni dal Natale il coronavirus dilaga nel Paese: nella settimana appena trascorsa è stato registrato un aumento dell’incidenza settimanale nazionale dei contagi, che risulta pari a 260 casi ogni 100.000 residenti, con un indice di positività al test del 29%: risulta positiva, dunque, circa una persona su tre tra i nuovi soggetti testati (ovvero tra le persone che si sottopongono al test – molecolare o rapido – per la prima volta, escludendo dunque tutti coloro che ripetono il test per monitorare il decorso dell’infezione). E il dato è in continuo aumento. Al 20 dicembre, riferisce la 79ma puntata dell’Instant Report Covid-19 di Altems (qui il focus), Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Calabria hanno saturato almeno la metà dei posti letto di terapia intensiva extra, mentre meno del 10% di quest’ultimi è occupata in Valle d’Aosta e Basilicata.
Volendo fare un raffronto con la situazione che si registrava l’anno scorso prima del Natale, si vede che mentre a dicembre 2020 l’Indice di positività era più basso, pari al 24% – quindi era positiva una persona su 4 nuovi soggetti testati (ovvero tra le persone che si sottopongono al test per la prima volta, escludendo dunque tutti i già positivi che ripetono il test per monitorare il decorso dell’infezione)-, la mortalità (intesa come quota di decessi sulla popolazione italiana) era cinque volte maggiore e pari al 6,84 contro l’1,27 di quest’anno: questi numeri rappresentano un buon indicatore dell’efficacia dei vaccini nel ridurre gli esiti gravi del Covid, mentre la loro capacità di ridurre la trasmissione del virus appare limitata.
“Già un mese fa nel nostro Instant Report #75 avevamo espresso preoccupazione per la possibilità di una quarta ondata che potesse in qualche modo necessitare di nuove misure per contenere il contagio” afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica. “L’indice di positività al test elaborato da Altems – ha aggiunto l’esperto – misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test”.
“L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera (che oscilla in questi giorni tra il 3% e il 4%), che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati dai positivi per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione. Al 20 dicembre – sottolinea ancora Cicchetti – sta aumentando il numero dei contagi registrando un tasso di positività al test pari al 29%, ossia una persona su tre nuovi soggetti testati risulta positiva al covid-19; tuttavia la protezione di massa offerta dal vaccino sta arginando la mortalità”.