Renzi non ha il coraggio di Silvio. Finora presenze del premier solo nei talk “amici”. Attacca Floris e Giannini ma non li affronta

Ci sono talk e talk. Ormai non ci sono più dubbi, gli indizi sono troppi: per Renzi diMartedì e Ballarò sono figli di un dio minore. Nonostante i compensi super elevati dei due conduttori. Ma i soldi non sono tutto e il premier continua a bombardare i due programmi. Li ha presi in giro dicendo che fanno meno ascolti dell’ennesima replica di Rambo e continua a ribadire che raccontano un Paese che non può essere lo stesso da dieci anni, in cui va tutto male. Ma quello che fa più male al premier sono gli ospiti che ormai hanno un palco fisso da Floris e Giannini, come a teatro. Bersani, Camusso, Salvini, Landini, tanto per fare qualche nome. E su questo tema Renzi ha ragione: non c’è un martedì che i quattro soliti noti saltino di timbrare il cartellino a DiMartedì o Ballarò. Tuttavia Renzi potrebbe far girare il vento. Basterebbe che accettasse uno degli inviti che Floris e Giannini continuano a fargli. Ma per il premier è una questione di principio. Egli va solo dove gli conviene e dove trova un ambiente non ostile. È come se la Juve rinunciasse a giocare a Napoli o a Roma. Renzi va da Porro, da Del Debbio, da Vespa, dalla Gruber. Ma non va né da Giannini né da Floris. E i due del martedì, per dispetto, gli fanno il controcanto, invitando sempre i suoi nemici. In pratica è come il cane che si morde la coda. Renzi dovrebbe avere il coraggio di andare anche nei talk che definisce pollai. Berlusconi ha avuto molto più coraggio di Renzi. Ha affrontato Santoro e Travaglio in una sfida uno contro tutti in cui ha ribaltato l’esito, vincendo per ko, grazie anche allo sventolio del fazzoletto sulla sedia di Travaglio. Pure Berlusconi ha odiato gli oppositori in tv, però è intervenuto pure sui campi più ostili, da casa al telefono o in trasmissione. Renzi invece lancia accuse da palcoscenici a lui cari, strappa gli applausi, ma rifiuta ogni confronto scomodo. Dal faccia a faccia con Salvini, alle domande che potrebbero fargli Giannini e Floris. Renzi è un grande comunicatore, come lo è Berlusconi. Deve solo essere meno despota e accettare qualche confronto televisivo in più. Ci guadagnerebbe in consensi. A chi ti tira i pomodori bisogna ritirarglieli.

I PARTITI NON MOLLANO
Il direttore di Raitre, Andrea Vianello, ha dovuto affrontare le forche caudine della Vigilanza perché Ballarò ha invitato i cinquestelle Di Maio e Di Battista e perché Iacona ha fatto un servizio su Forza Italia contestato dagli azzurri, Gasparri in testa.

CDA, CONTI NON NOMINE
Niente nomine e tanti conti. Nel cda Rai di domani il dg Antonio Campo Dall’Orto riferirà ai consiglieri sulla vita dell’azienda e sulla sua situazione economico-finanziaria, compresi i conti di Rai Way e Rai Pubblicità. Per le nomine, le newsroom, c’è dunque ancora tempo. Ma viste le ultime uscite di Renzi sui talk, commentate dai consiglieri Siddi e Diaconale, non è da escludere che si parli dell’argomento.

TRIO MEDUSA DI NUOVO IENE
«Si, faremo Le Iene, è confermato, non vi si può tenere un segreto». Gabriele Corsi del Trio Medusa a Radio Deejay ha confermato la notizia anticipata da TvZoom.