Salario minimo, le opposizioni ci riprovano: verso un emendamento da 100 milioni in manovra

Le opposizioni rilanciano la battaglia sul salario minimo con un emendamento in manovra che prevede anche lo stanziamento di 100 milioni.

Salario minimo, le opposizioni ci riprovano: verso un emendamento da 100 milioni in manovra

Le opposizioni non si arrendono: la battaglia sul salario minimo continua e viene rilanciata anche con la manovra. Pd, M5s, Azione e Avs stanno pensando di presentare un emendamento alla legge di Bilancio in Senato: dovrebbe essere presentato entro le 18 di oggi. 

Le opposizioni, con la solita eccezione di Italia Viva, provano a ricompattarsi sul salario minimo con una proposta che comprenderebbe anche la copertura finanziaria: 100 milioni di euro all’anno, dal 2024 al 2026, per introdurre la soglia minima retributiva a 9 euro l’ora.

L’ipotesi di un emendamento alla manovra sul salario minimo

L’emendamento verrebbe sottoscritto dai capigruppo dei partiti di opposizione al Senato. Un’idea che avrebbe ottenuto il via libera dei due leader di partito: Elly Schlein per il Pd e Giuseppe Conte per il Movimento 5 Stelle. La bozza dell’emendamento, riportata da Repubblica, fa riferimento all’introduzione anche di un beneficio economico per i datori di lavoro per concedere gli “incrementi retributivi” necessari per adeguare gli stipendi al salario minimo. 

Il testo riprende quello della proposta di legge ormai affossata in commissione Lavoro alla Camera, con l’intenzione della maggioranza di affidare la delega al governo, eliminando di fatto i 9 euro l’ora. L’unica aggiunta rispetto alla proposta della Camera riguarda la quantificazione delle risorse necessarie per il salario minimo: si parla di 100 milioni di euro. Un modo per rispondere anche alle critiche della maggioranza sul tema, che sottolineava come fosse impossibile valutare una proposta senza risorse economiche a copertura.