Salario minimo, tutti uniti contro Meloni?

Sul salario minimo è davvero possibile una convergenza delle opposizioni per arrivare a un testo unico? Ecco le differenze di partenza.

Salario minimo, tutti uniti contro Meloni?

Se una convergenza tra le opposizioni del governo Meloni oggi è possibile, è di certo quella sul salario minimo. Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, l’ha rilanciata. La segretaria del Pd, Elly Schlein, la sostiene. L’Alleanza Verdi-Sinistra è di certo favorevole e anche Azione di Carlo Calenda vorrebbe introdurre un pagamento minimo per i lavoratori italiani.

Al momento sono sei le proposte di legge che le opposizioni hanno presentato per il salario minimo, come ricorda ilFatto.it. Secondo le diverse ipotesi riguarderebbero circa tre milioni di lavoratori. L’idea di una convergenza sul tema si basa soprattutto sull’intesa mostrata negli ultimi tempi da M5s e Pd, come avvenuto con la manifestazione pentastellata del 17 giugno (a cui ha partecipato la segretaria dem) e con l’incontro a Campobasso tra Conte, Schlein e Fratoianni.

Le proposte sul salario minimo

La prima proposta è quella del Movimento 5 Stelle a prima firma Giuseppe Conte, che ricalca il vecchio testo pentastellato dell’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Si prevede un salario minimo a 9 euro, compresi i contributi. Il Pd ha presentato una proposta che prevede un salario minimo di 9,5 euro l’ora, firmato da Debora Serracchiani e dall’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando. Riguarderebbe solo i settori non coperti da contratti collettivi, mentre per gli altri lavoratori verrebbero estesi i criteri previsti dal ccnl principale.

C’è poi la proposta di Azione: 9 euro lordi l’ora, comprensivi però anche di buoni pasto e sanità integrativa. Nel testo presentato da Matteo Richetti non sembrano rientrare, invece, tredicesima e Tfr. C’è poi la proposta più generosa, quella di Sinistra italiana, a firma Nicola Fratoianni: si prevedono 10 euro l’ora e si pensa anche ai collaboratori, con un compenso che non potrebbe essere inferiore a quanto previsto dal contratto per le mansioni equiparabili svolte dai dipendenti.

A quanto potrebbe ammontare il salario minimo

Stando alla direttiva europea sul tema, il salario minimo potrebbe avere una soglia fissata al 60% del salario mediano lordo e al 50% di quello medio. In Italia il primo è 11,7 euro, il secondo 14,4 euro: stando così le cose, parleremmo di un salario minimo solamente di 7 euro l’ora. Secondo l’Inps, invece, la soglia dovrebbe essere fissata tra gli 8 e i 9 euro.

Un testo unico delle opposizioni

Le opposizioni, guidate soprattutto dai 5 Stelle che provano a rilanciare un loro cavallo di battaglia, vorrebbero trovare una convergenza sul salario minimo. Magari attraverso un testo unitario, condiviso da tutti, che possa così davvero mettere pressione al governo. Certo, la chiusura della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è evidente e sembra quasi impossibile farle cambiare idea, tanto che continua a sostenere che il taglio del cuneo fiscale sia meglio. Ma allo stesso tempo è altrettanto vero che una proposta unitaria potrebbe creare qualche difficoltà in più alla maggioranza.