Salvini sembra un innamorato respinto. Parla il capogruppo 5S in Campidoglio, Pacetti: “Il Capitano vende chiacchiere”

“La campagna elettorale di Salvini su Roma è iniziata quand’era ancora ministro”. Per il capogruppo M5S al Campidoglio, Giuliano Pacetti, l’Opa sulla Capitale lanciata da Salvini non è una sorpresa. “Si racconta che in uno dei pochi giorni in cui sia stato visto al ministero, invece di sedersi alla scrivania per lavorare, sia salito sul tetto del Viminale a contare i gabbiani. Da allora sembra che Salvini abbia una vera e propria ossessione per la sindaca. Non c’è un giorno in cui non la nomini. Come un innamorato respinto. È preoccupante”.

Salvini punta a sfrattare la Raggi prima della scadenza: 25mila firme già raccolte e l’hashtag #RaggiDimettiti lanciato dalla Bestia…
“È già da un mese che raccoglie firme. Mi sarei aspettato che fosse già arrivato almeno a 49 milioni. Forse ci sarebbe riuscito se le avesse dovute semplicemente far sparire, come i 49 milioni di euro che la Lega Salvini Premier deve risarcire allo Stato. Non scherziamo, Salvini resta quello del razzismo antimeridionale, quello di Roma Ladrona, quello che ha impedito la ristrutturazione del debito pregresso che i suoi compagni di viaggio di oggi avevano fatto”.

La marcia su Roma di Salvini parte dalle periferie, a suo dire abbandonate dalla Raggi che proprio nelle periferie costruì la vittoria nel 2016. Visti i sondaggi, non teme che il Centrodestra avrà gioco facile nel riprendersi la Capitale?
“Sia a destra che a sinistra è sempre #TuttaColpaDellaRaggi. Salvini ha iniziato a fare il tour dei mercati della Capitale. Vende chiacchiere in giro per la città. La sindaca invece ha appena presentato l’ultima tranche dei 227 autobus nuovi della Capitale. Finora abbiamo già messo in strada 400 mezzi e gli autobus nuovi saranno 700 in tutto entro il 2021. Autobus che partono proprio dalle periferie, territori in cui vedere passare finalmente un mezzo nuovo sembra un’allucinazione. Non lo è. I cittadini non stanno sognando. La nostra amministrazione sta rilanciando il trasporto pubblico e lavora ogni giorni nell’interesse dei romani. Noi pensiamo ai fatti, le chiacchiere di Salvini stanno a zero”.

Molto si giocherà su quanto la Giunta sarà in grado di realizzare di qui alle elezioni: le buche nelle strade, i rifiuti, per esempio. Su cosa punterete per il rush finale?
“Noi non pensiamo alle strategie elettorali ma a lavorare nell’esclusivo interesse dei cittadini e ciò che stiamo facendo e che faremo in questi mesi è raccogliere i frutti di quanto seminato. Il vero cambiamento è quello che si occupa di sradicare un Sistema. Possono questi signori dire di poterlo fare se quando ne avevano l’occasione in passato si sono ben guardati da realizzarlo? Sui rifiuti è importante chiarire una cosa, Roma è già stata vessata per decenni da una delle più grandi discariche d’Europa, quella di Malagrotta in cui sono stati sversati non solo i rifiuti della Capitale. Chi oggi a distanza di anni dalla sua chiusura crede che la soluzione sia una nuova discarica sbaglia di grosso. Non succederà finché ci saremo noi a impedirlo. Né rappresentano una soluzione le idee medioevali dei leghisti. Per Roma e per il Lazio serve una collaborazione continua, vera e leale da parte di tutti gli attori coinvolti per trovare soluzioni definitive e non inquinanti. Quanto alle strade invece andiamo avanti con l’operazione ‘Strade Nuove’, abbiamo investito altri fondi anche nell’ultima variazione di bilancio. Quando siamo arrivati, Roma era tutta una buca. Oggi la differenza è già lampante. Ovviamente andiamo avanti con gare e controlli sempre all’insegna della legalità”.

Salvini batte sul tema immigrati e sicurezza. Lo considera un’emergenza? E dopo tre anni e mezzo Roma è più o meno sicura?
“Quando Salvini era ministro abbiamo chiesto più poliziotti per Roma. Ce ne aveva promessi 254. Non sono mai arrivati. Anche in questo caso solo chiacchiere. Noi i fatti. Abbiamo lavorato per rafforzare l’organico della Polizia Locale sbloccando un concorso fermo dall’era Alemanno e assumendo poi quasi mille agenti. Ancora non basta. Non basta mai quando si parte da zero. Ora però abbiamo gettato le basi e, dopo questa rivoluzione silenziosa, Roma è pronta per ripartire”.