Saman Abbas: l’ultimo video e tutta la storia della ragazza scomparsa da Novellara dopo il no alle nozze combinate

Saman Abbas è la 18enne d'origine pachistana scomparsa da Novellara in provincia di Reggio Emilia dopo il no alle nozze combinate. Il nuovo video

Saman Abbas: l’ultimo video e tutta la storia della ragazza scomparsa da Novellara dopo il no alle nozze combinate

Saman Abbas è una 18enne d’origine pachistana scomparsa da oltre un mese da Novellara nella bassa Reggiana dopo il rifiuto di un matrimonio combinato. C’è un nuovo video negli atti della procura di Reggio Emilia che sta coordinando le indagini dei carabinieri. Il filmato, riporta il Resto del Carlino, mostrerebbe la ragazza uscire di casa con alcuni degli indagati e non fare più ritorno. Questa è l’ultima volta in cui Saman è stata vista viva.

Saman Abbas: l’ultimo video e tutta la storia della ragazza scomparsa da Novellara dopo il no alle nozze combinate

La storia comincia l’anno scorso, quando Saman lascia la sua casa e trova protezione in un centro dei servizi sociali nel Bolognese. La ragazza torna a casa l’11 aprile e alla fine di quel mese scompare. Subito i sospetti si concentrano sulla famiglia che nel frattempo fa rientro in Pakistan. Il 5 maggio i carabinieri la vanno a cercare. Le indagini si concentrano su cinque persone: i genitori, uno zio e i due cugini. Questi ultimi si aggiungono all’inchiesta quando gli inquirenti li riconoscono in un video. Le immagini risalgono al 29 aprile scorso: alle 19,15 di quella sera tre uomini con due pale, un secchio contenente un sacco azzurro e un piede di porco, si dirigono nei campi sul retro della casa, per poi rientrare alle 21,50.

L’ipotesi è che in questo lasso di tempo Saman sia stata uccisa. Perciò la Procura – che ha aperto un fascicolo per omicidio, iscrivendo nel registro degli indagati cinque persone tra cui i genitori, uno zio e due cugini – spera di ottenere l’ok dalla cooperazione di giustizia, tramite gli accordi ‘Eurojust’ per ascoltare Ikram Ijaz, uno dei tre. il cugino della ragazza arrestato a Nimes in Francia stava tentando di raggiungere, senza documenti, alcuni parenti in Spagna. I carabinieri sperano di ricevere un’eventuale confessione e indicazioni più precise di dove poter cercare il corpo di Saman.

Le ricerche di Saman scomparsa a Reggio Emilia

Contestualmente si continua pure a cercare di instaurare un rapporto di collaborazione giudiziaria col Pakistan per intercettare i genitori, ritornati nella terra d’origine i primi di maggio. Anche se il padre Shabbar, intervistato due giorni fa dal quotidiano locale il Resto del Carlino ha detto al telefono che “la figlia è viva e si trova in Belgio” e che “il 10 giugno quando tornerà in Italia parlerà coi carabinieri, mettendoli in contatto con la ragazza”. Una versione però alla quale gli inquirenti non credono.

Stamattina all’alba una ventina di militari hanno continuato a setacciare invano campi e canali cercando di restringere la zona delle ricerche, nell’area alle spalle dell’azienda agricola di Novellara dove la famiglia vive in quanto Shabbar lavora come custode e bracciante. E ci sarebbe anche un “testimone segreto” che avrebbe detto agli investigatori che i parenti hanno ucciso Saman.

La testimonianza avrebbe spinto la Procura di Reggio Emilia a cambiare l’ipotesi di reato da sequestro di persona a omicidio e occultamento di cadavere. La rivelazione è venuta dal Tgr Emilia-Romagna, che ha aggiunto che il testimone sarebbe della cerchia familiare della 18enne. Le indagini sulla scomparsa della giovane Abbas Saman, la ragazza di origine pakistana residente a Novellara, condotte dal Nucleo Investigativo e dalla compagnia di Guastalla hanno permesso, attraverso l’esame delle immagini delle telecamere di video sorveglianza dell’azienda agricola e di alcune abitazioni vicine, di ”ricostruire gli avvenimenti che hanno portato all’uccisione della ragazza e dei relativi protagonisti”.

Secondo quanto sottolineano i carabinieri in una nota ”l’esame del notevole materiale video da parte dei militari ha permesso di raccogliere elementi univoci e concordanti relativamente alle condotte delle persone coinvolte che, oltre ai genitori e lo zio, coinvolgerebbero anche altri due cugini della giovane”.