Sciopero dei benzinai è confermato

Sciopero dei benzinai è stato confermato per il 24 e 25 gennaio, anche dopo il terzo incontro che c'è stato questa mattina tra le parti.

Sciopero dei benzinai è confermato

Sciopero dei benzinai è stato confermato dopo il terzo incontro tra le parti in causa. Per ora c’è stato un passo indietro da parte dei sindacati e gestori dei benzinai solo sulle ore della protesta. Si è, infatti, passati dalle 60 alle 48 ore. Tuttavia, il dialogo rimane aperto soprattutto se dovesse protendere verso un accordo.

Sciopero dei benzinai è confermato

Lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio è stato confermato. “Fino all’ultimo minuto siamo disponibili a trovare una quadra, ma ora non si riesce”, hanno fatto sapere fonti dei gestori, che continuano ad incolpare il governo sulle ultime decisioni. Lo sciopero di 48 ore (all’inizio era stato fissato a 60 ore) scatterà alle 19 di martedì 24 e si concluderà alla stessa ora del giovedì 26.

La chiusura, spiegano le associazioni, prevede anche lo stop dei distributori self service, saranno però garantiti dei servizi minimi essenziali con un determinato numero di stazioni di servizio in funzione sia nelle città sia sulle reti autostradali.

Nulla di fatto nel terzo incontro con il governo

Si è concluso con un nulla di fatto il terzo confronto al Mimit – il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – tra governo e sigle associative dei benzinai con la presenza anche dei sindacati. “Dall’incontro di questa mattina non sono arrivati elementi migliorativi, anzi semmai sono peggiorate le condizioni”, così un esponente della Fegica, mentre dalla Figisc si aggiunge: “Il tavolo ha confermato che per il governo la nostra è una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello, come nel Medioevo”.

Secondo il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi “il messaggio che resta è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo: lo sciopero è confermato – aggiunge – ma fino all’ultimo momento siamo disponibili a vedere se troviamo margini di manovra”.

I sindacati Faib, Fegica e Figisc protestano contro il mantenimento dell’obbligo di cartellonistica contenuto del decreto trasparenza. “Il decreto è già incardinato”, ha detto Roberto Di Vincenzo della Fegica in una conferenza stampa dopo l’incontro. “Siamo l’unica categoria a dover comunicare i prezzi”.