Scorte, Gabrielli: “In Italia sono troppe. E’ necessaria una riconsiderazione, fuori da strumentalizzazioni e automatismi”

Per il capo della Polizia, Franco Gabrielli, in Italia sono assegnate troppe scorte

“In questo Paese le scorte sono troppe e siccome le risorse non sono inesauribili una riconsiderazione la dobbiamo fare, fuori da strumentalizzazioni e fuori da automatismi. Ci vuole rispetto per chi è chiamato a decidere, e dobbiamo eliminare l’automatismo per cui la carica o l’incarico presuppone il fatto di avere la scorta”. E’ quanto ha affermato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, nel corso della presentazione del libro La mafia dei pascoli di Giuseppe Antoci (nella foto con Gabrielli).

“Il ministro Salvini – ha aggiunto il numero uno della Polizia di Stato – ha una posizione laica: non ha dato percentuali o modalità”. Anche dalla vicenda di Antoci, ex presidente del parco dei Nebrodi che nel maggio 2016 rimase vittima di un agguato mafioso, emerge “l’importanza del lavoro delle istituzioni e della straordinaria necessità di proteggere e salvaguardare le istituzioni”.

“Il mio sogno – ha aggiunto Gabrielli – è un Paese in cui il tema della sicurezza non sia solo un tema da campagna elettorale ma di bene comune. Ma purtroppo anche sulle scorte il paese tende a prendere posizioni che prescindono dalla conoscenza delle cose. Le scorte non sono assegnate o revocate in base a un giudizio divino ma ci sono persone fisiche che si assumono straordinarie responsabilità in un paese in cui lo sport più praticato è fuggire dalle responsabilità. Io chiedo che su queste decisioni ci sia rispetto”.