Show di Trump che promette la pace in Ucraina dopo l’incontro con Putin. E rivela: “Mosca avrà concessioni territoriali”

In vista dell'incontro con Putin, Trump spiega come raggiungerà la pace: "Datemi 2 minuti e saprò se Mosca vuole il cessate il fuoco".

Show di Trump che promette la pace in Ucraina dopo l’incontro con Putin. E rivela: “Mosca avrà concessioni territoriali”

Dategli “due minuti” con Vladimir Putin e saprà “esattamente se si potrà raggiungere un accordo”. È una delle tante sbruffonate “regalate” della conferenza stampa show tenuta ieri del presidente Usa, Donald Trump, sul suo prossimo incontro di ferragosto in Alaska con l’omologo del Cremlino. A chi lo incalzava chiedendo come mai fosse così sicuro, il presidente ha risposto secco: “Perché è quello che faccio. Faccio accordi” (altra sparata).

“Dirò a Putin di finire la guerra”

The Donald ha aggiunto che parlerà con Putin e “gli dirò di mettere fine alla guerra”. Ma poi, magnanimo, ha aggiunto “sentirò gli europei e gli ucraini subito dopo” l’incontro con Putin. Un faccia a faccia al quale non parteciperà Volodymyr Zelensky, che non “non è parte”, ha detto Trump. Quello arriverà più avanti: “il prossimo incontro sarà fra Zelensky e Putin, o Zelensky, Putin e me. Ci sarò se ce ne sarà bisogno, ma voglio organizzare un incontro fra i due leader”. “Vogliono metterli seduti in una stanza”, ha aggiunto il tycoon, come se trattasse con ragazzotti indisciplinati.

La rivelazione di Trump: “La Russia otterrà territori”

Però una cosa l’ha rivelata: “ci sarà uno scambio di territori, lo so dalla Russia”, un aspetto dell’eventuale accordo di pace sempre rifiutato da Kiev. Ma a Trump non importa, tanto che si è detto “contrariato” dalle dichiarazioni di Zelensky sul rifiuto di cedere territori. In ogni caso ha concluso, “non sta a me fare un accordo” fra la Russia e l’Ucraina, vado a vedere i parametri. Potrei andarmene e dire buona fortuna e quella sarà la fine. Vedremo cosa Putin ha in mente” ha spiegato Trump.

Infine Trump ha sottolineato come i leader europei “sono andati in overdose”, provando a risolvere la crisi ucraina. “Non è una bella espressione ma è accurata, sono stanchi e vogliono tornare a spendere soldi per i loro Paesi”, ha concluso.

Il resto del mondo – escluso – tenta di organizzarsi

E, mentre Trump faceva il suo show, il resto della diplomazia mondiale si organizzava. “Le concessioni non convinceranno la Russia a porre fine alla guerra”, ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky, che ha esortato nuovamente i partner ad aumentare la pressione sulla Russia, affermando che sta “prolungando la guerra” e non mostra alcun interesse a porvi fine.

I ministri degli esteri della Ue si sono riuniti ieri per una riunione di emergenza, mentre il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno organizzato una riunione in videoconferenza della coalizione dei Volenterosi per domani. L’Eliseo ha fatto inoltre sapere che “altre riunioni in videoconferenza si terranno anche il giorno stesso in diversi formati, in particolare con la presenza del presidente Trump”.

E per domani è stato fissato un incontro tra i capi di governo europei al quale prenderanno parte anche Trump, Zelensky e Ursula von der Leyen.

Italia ininfluente, come sempre

E, in tutto questo, l’Italia? Come spesso accade, il nostro Paese è stato del tutto ininfluente sul tavolo diplomatico. La sicurezza dell’Europa “è a rischio, dobbiamo partecipare ai negoziati” tra Russia e Ucraina, ha dichiarato Antonio Tajani nel suo intervento alla riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri.

Per Tajani “l’unità dell’Europa” è “essenziale”, così come è “importante mantenere un forte coordinamento con i nostri alleati americani”. “Sosteniamo gli sforzi del presidente Trump e vediamo alcuni progressi. Speriamo si raggiunga un accordo il prima possibile, ma sappiamo che non sarà facile”.

Per il capo della Farnesina comunque “il cessate il fuoco è una condizione preliminare per un vero negoziato. Nel frattempo”, ha aggiunto, “dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina, per avviare i negoziati da una posizione equilibrata”. E ha concluso ribadendo che si deve “anche fare di più con lo strumento delle sanzioni e con il sostegno finanziario e militare” a Kiev.