Ciro Grillo: la testimonianza di Silvia, la ragazza che lo accusa di stupro di gruppo

La testimonianza di Silvia, che accusa Ciro Grillo, il figlio di Beppe, insieme a Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria, di stupro di gruppo nei suoi confronti

Ciro Grillo: la testimonianza di Silvia, la ragazza che lo accusa di stupro di gruppo

Su La Stampa di oggi Gianluigi Nuzzi riporta ampi stralci della testimonianza di Silvia, che accusa Ciro Grillo, il figlio di Beppe, insieme a Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria, di stupro di gruppo nei suoi confronti.

Ciro Grillo: la testimonianza di Silvia, la ragazza che lo accusa di stupro di gruppo

La testimonianza è agli atti dell’indagine per stupro di gruppo, insieme alle foto e al video della presunta violenza sessuale contestato dalla difesa. E comincia alle 14,45 di mercoledì 17 luglio 2019, quando Silvia, la ragazza italo-svedese, è con Roberta, che si è appena svegliata intontita nel soggiorno della villetta a Cala di Volpe. Le chiede perché piange e Silvia risponde che l’hanno violentata.

Poi il flashback del racconto torna indietro al 5 luglio, quando Silvia arriva in Sardegna alla fine della scuola. Poco dopo arriva anche Roberta in vacanza in Costa Smeralda. Silvia aveva scelto un bed & breakfast il località Barrabisa a Palau, e si muoveva in taxi. Martedì 16 luglio alle 23,45 va al Billionaire dove deve incontrare altri tre compagni di scuola. Qui conosce i quattro ragazzi genovesi che li ospitano al tavolo prenotato a nome di Ciro Grillo.

Nei verbali le due ragazze ricordano un consumo di vodka al tavolo mentre i genovesi sottolineano più le bevute di Red Bull, la bibita energizzante. Il gruppo ormai amalgamato sembra affiatato, dai verbali emerge anche che durante un ballo sarebbe scappato un bacio tra Ciro e Silvia, ma niente di più. Alle 3,30 inizia a farsi tardi e i tre amici delle «milanesi» salutano e se ne vanno. Balli, bevute, balli, chiacchiere, la normalità. Alle 5 la comitiva decide di uscire, viene pagato il conto e si torna all’aperto.

Silvia e la notte maledetta a casa del figlio di Grillo: “Mi hanno stuprata tutti”

Lì tutti prendono un taxi e decidono di andare a casa di Ciro. Nel tragitto, secondo il racconto dei verbali, Silvia allunga un piede tra le gambe di uno dei ragazzi in quello che viene considerato un atteggiamento di disponibilità. Lei nega e dice che non era intenzionale. Arrivano a casa alle 5,30 e Roberta cucina gli spaghetti. Tutti bevono. Francesco Corsiglia, secondo il verbale di Silvia, va con lei a prendere delle coperte in un’altra stanza. Qui tenta un approccio sessuale. Lei lo respinge.

Lui la sbatte sul letto e la bacia sulla bocca. Poi Roberta si addormenta sul divano e Silvia rimane con gli altri tre. E qui succede quello che è sotto indagine.

Silvia è stanca e Corsiglia l’accompagna nella camera singola, dove lei si sdraia sotto le lenzuola. Ma il ragazzo non se ne va, Silvia glielo chiede più volte, niente, anzi, la raggiunge e la costringe a un  rapporto completo. Lei cerca di liberarsi, racconta che gli altri ragazzi stavano sull’uscio della stanza, tanto per l’accusa a bloccarne l’uscita. Chi rideva. Chi commentava.

Silvia è fisicamente più debole, i giovani sono tutti ben palestrati. A un certo punto però riesce ad andare in bagno dove Corsiglia la raggiunge, spingendola di spalle nel box doccia per un altro rapporto contro volontà. Lei piange in bagno. Lauria e Capitta le chiedono perché ma lei non risponde. Proprio quest’ultimo le chiede di dormire insieme ma lei si rifiuta e cerca di svegliare l’amica per andarsene.

Silvia vuole prendere un taxi ma la convincono a rimanere a casa. Alle 9 del mattino dice agli altri piangendo che Francesco le ha fatto male e loro non sono intervenuti. A questo punto, sempre secondo il racconto, la costringono a bere vodka.

L’accusa a Ciro Grillo, il video e le foto

Lauria l’avrebbe invitata «a dormire in camera matrimoniale» e lei non capiva più niente in preda all’alcol. Gli altri la raggiugono, le vanno addosso sul letto ubriachi, la violentano a turno e  insieme fino a quando perde conoscenza. Alle 14,45 Roberta si sveglia e trova l’amica paralizzata dalla paura. È una situazione surreale, nessuno parla: «C’era del mutismo da parte di tutti», ricorderà l’amica della vittima. Silvia cerca i vestiti e si ricopre. Corsiglia e Grillo le accompagnano ad Arzachena dove le due giovani prenderanno alle 15 un taxi per rientrare al bed & breakfast.

In effetti la ragazza vuole andare in farmacia a comprare la pillola del giorno dopo, visto che i ragazzi non avevano usato i preservativi. Poche ore dopo va alla lezione fissata di kite surfing a Porto Pollo ma anche qui l’istruttore mette a verbale di aver trovata la giovane chiusa, scostante, come percependo che fosse accaduto qualcosa di brutto: «Ricordo che era molto turbata».

Venerdì arrivano i genitori, ospiti dello stesso bed&breakfast. All’inizio Silvia si vergogna, non racconta nulla ma poi scoppia a piangere. «Mamma, mi hanno violentato». Intanto, i tre ragazzi che Beppe Grillo vede nel video si mandavano su whatsapp messaggi finiti nell’inchiesta.