Spese pazze a Viale Mazzini. L’azienda indice una gara per monitorare la figura femminile e un’altra per analizzare i programmi per i bimbi delle tv americane e scandinave

Per i due bandi la Rai spenderà complessivamente 130mila euro

L’obiettivo di Viale Mazzini a quanto pare è quello di creare una televisione che sia rispettosa dei generi e, nella fattispecie, della “rappresentazione della figura femminile”. Intento nobile che, d’altronde, dà seguito all’articolo 3 della nostra Costituzione. Quel che è meno comprensibile è che si debba indire un bando per affidare a una società esterna un monitoraggio ad hoc sulle donne e sul loro modo di essere concepite in Tv. Il tutto alla modica cifra di 70mila euro. Tanto andrà alla società che vincerà il bando pubblicato in questi giorni dalla Rai.

Nel dettaglio, parliamo appunto del “monitoraggio sulla rappresentazione della figura femminile nella programmazione della Rai”. Andando a sfogliare il dettagliatissimo capitolato tecnico scopriamo che la società vincitrice dell’appalto dovrà rilevare “su campioni rappresentativi della popolazione, i vissuti, le attese, gli stereotipi e le attribuzioni di ruolo da parte dei generi (femminile e/o maschile), sia nei confronti del proprio che in quelli dell’altro genere, nonché le aspettative e i bisogni al riguardo, soddisfatti o meno, dal sistema dei media in generale, dalla media company di servizio pubblico”.

L’obiettivo, dunque, è ancora più sottile: analizzare cosa pensano di uomini e donne i telespettatori di modo da concepire programmi ad hoc e “in linea con l’evoluzione dei ruoli e dell’identità femminile nel tempo, nella cultura e nella società e di contribuire alla promozione del rispetto dell’identità di genere, della dignità, delle pari opportunità e al superamento di stereotipi e discriminazioni”. Intento, dunque, lodevole. La domanda però resta: era proprio necessario appaltare il servizio all’esterno per 60mila euro? A quanto pare sì, dato che si prevede un’analisi qualitativa, cui seguirà un’analisi quantitativa, l’elaborazione dei dati, con una finale presentazione del report redatto secondo le modalità decise dalla Rai.

SPAZIO AI PIÙ PICCOLI – All’appello, poi, non potevano mancare i bambini. E così spunta anche il bando da 60mila euro che ha per oggetto “l’affidamento del servizio di analisi delle strategie di palinsesto dei principali canali europei, scandinavi e americani dedicati ai bambini”. L’obiettivo, in pratica, è “spiare” le reti estere per cercare di offire un prodotto adatto ai bambini e vendibile. D’altronde, come si suol dire: “Impara da chi è meglio di te”.