Stati Uniti e Ue divisi sul sostegno a Kiev: a rischio flop il vertice del G7 in Canada

Stati Uniti e Unione europea divise sul sostegno a Kiev: a rischio flop il vertice del G7 in Canada di questo fine settimana

Stati Uniti e Ue divisi sul sostegno a Kiev: a rischio flop il vertice del G7 in Canada

Sul sostegno all’Ucraina e la conseguente condanna della Russia per la brutale aggressione all’ex repubblica sovietica, sembra crescere sempre più la spaccatura tra Stati Uniti e Unione Europea. A certificare la distanza tra Washington e Bruxelles arrivano le indiscrezioni di Bloomberg, secondo cui il vertice del G7 in Canada — dove si parlerà di supporto a Kiev e sanzioni a Mosca — previsto per questo fine settimana, sembra destinato a un clamoroso flop.

Stando a fonti di stampa, i leader dei sette Paesi più industrializzati del mondo potrebbero rinunciare al tradizionale comunicato congiunto per evitare conflitti con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che appare sempre più deciso a ritirare il proprio Paese dal conflitto. Se le cose dovessero andare così, secondo quanto riporta RBC-Ukraine, sarebbe chiara l’ammissione dell’esistenza di “un ampio divario tra gli Stati Uniti e gli altri membri del G7 in merito all’Ucraina, al cambiamento climatico e ad altre questioni”. Proprio per cercare di celare queste imbarazzanti divisioni, i leader del G7 potrebbero decidere di pubblicare dichiarazioni separate.

Stati Uniti e Unione europea divise sul sostegno a Kiev: a rischio flop il vertice del G7 in Canada

Che non si tratti di mere indiscrezioni di stampa lo confermano fonti da Bruxelles, dove il crescente disinteresse di Trump per la risoluzione del conflitto ucraino sta creando non pochi malumori. Proprio in risposta a questi rumor, la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha fatto sapere che “in Canada inviterò i nostri partner del G7 a continuare a coordinare il forte sostegno all’Ucraina e le dure sanzioni contro la Russia, finché il Cremlino non fermerà questa guerra”.

Un appello a cui si è accodata la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, spiegando che “riguardo al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, la nostra priorità è ottenere un sostegno a livello G7, e questo rientra nei nostri obiettivi anche per il prossimo vertice in Canada”. La stessa ha poi espresso più di qualche dubbio, affermando che “se non dovesse esserci un’unione di intenti” tra i membri del G7, allora l’Unione Europea “valuterebbe come procedere” per non far mancare il sostegno all’Ucraina di Volodymyr Zelensky.

La Russia ne approfitta

Una trattativa che appare disperata, perché il presidente degli USA — che anche ieri si è detto “molto deluso dalla Russia e dall’Ucraina” per il continuo scambio di colpi proibiti invece di sedersi al tavolo delle trattative — ormai da settimane si prepara al definitivo disimpegno dal teatro bellico ucraino. Anzi, questo, seppur in modo non ufficiale, sembra già iniziato. A lasciarlo intendere è stato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, che in audizione al Congresso americano ha ribadito che Trump, dopo aver dirottato una fornitura di circa 20mila missili antiaerei dall’Ucraina a Israele, sta seriamente pensando di “ridurre ulteriormente gli aiuti militari a Kiev”.

Davanti a queste forniture militari a singhiozzo, le forze armate di Vladimir Putin ne hanno subito approfittato, tanto che da un paio di settimane avanzano su tutta la linea del fronte: soltanto ieri sono stati conquistati tre villaggi nelle regioni di Sumy e di Donetsk, mentre l’aviazione martella impunemente l’Ucraina. Proprio questa apparentemente inarrestabile avanzata sta mandando in fibrillazione Zelensky, che non ha potuto far altro che chiedere ulteriori aiuti militari all’Unione Europea. Quest’ultima, come sempre, si è fatta trovare pronta, annunciando di aver subito erogato la quinta tranche del suo prestito eccezionale di assistenza macrofinanziaria (AMF) all’Ucraina, del valore di 1 miliardo di euro, che porta il sostegno complessivo dell’UE all’Ucraina a quasi 150 miliardi di euro.