Stop al dissesto idrogeologico. Roma non aveva mai avuto un piano. Parla l’assessore alle Infrastrutture, Meleo: “Dalle buche alle frane, ora si potrà intervenire subito”

“Roma è una città complessa per la sua conformazione e caratteristiche naturali e storiche” per questo “la programmazione deve andare avanti su base continua”. Lo sa bene l’assessore capitolino alle Infrastrutture, Linda Meleo, che da tempo è al lavoro per risolvere l’annosa questione del dissesto idrogeologico nella Capitale.

Con il ritorno dell’allerta Meteo, si riapre il solito dibattito sul dissesto idrogeologico. Un fenomeno a cui la Giunta Capitolina ha dichiarato guerra con l’approvazione, venerdì scorso, di un Accordo Quadro dal valore di 3 milioni di euro. Ci può spiegare di cosa si tratta?
“Il nuovo progetto di Accordo Quadro triennale è uno strumento più immediato per intervenire in maniera continuativa e programmata su lavori per la prevenzione e il contenimento del dissesto idrogeologico. Pensiamo a interventi per riempire le cavità sotterranee in aree problematiche della città, per la pulizia e la messa in sicurezza dei fossi ove necessario o, anche, al pronto intervento. Per la prima volta abbiamo realizzato un progetto per agire sul territorio in modo celere quando ci sono voragini o frane ed in più eliminiamo parte della burocrazia che bloccava questi interventi”.

Quali sono, a suo parere, gli interventi più urgenti che dovranno essere effettuati per cercare di arginare eventuali problemi?
“Nelle settimane scorse sono iniziati gli interventi di riempimento delle cavità sotterranee nel parco urbano di Villa De Sanctis, nel quadrante est della città. Un lavoro che dà risposte al territorio, molto simile a quello che sta andando avanti nel quartiere Villini Santa Maria. Sono in corso, inoltre, gli interventi per la messa in sicurezza in zona Monteverde e in alcune strade a Pietralata. A breve partiranno, anche, i lavori importanti per il risanamento dei tratti di fognatura delle acque bianche, a supporto di tutti i Municipi, così come i lavori di riempimento delle cavità sotterranee di via del Mandrione, nel quartiere Tuscolano. Oltre a questo, stiamo portando avanti progettazioni importanti anche per quanto riguarda la zona del Canale Palocco e di Piana del Sole, dove ci sono notevoli criticità idrauliche”.

Pensa che questo piano basterà a mettere in sicurezza la città in vista dell’inverno oppure avete in mente altre iniziative?
“Come dicevo, lavoriamo su interventi e progettazione programmata. Entro fine anno avvieremo importanti gare lavori come per la messa in sicurezza del versante di via Filarete o di via di Valle Vescovo. Roma è una città complessa per la sua conformazione e caratteristiche naturali e storiche e la programmazione deve andare avanti su base continua”.

In fatto di dissesto idrogeologico, secondo lei in che modo la città è cambiata sotto la vostra Amministrazione rispetto a quelle precedenti?
“Dovremmo chiederlo forse ai cittadini. Le faccio un esempio: nel quartiere di Monteverde in via dall’Ongaro nel 2015 c’era stata una frana, l’ultimo evento in ordine di tempo su un versante da sempre fragile della città. In questi giorni, proprio in quell’area abbiamo completato i lavori per la messa in sicurezza della Collina Ugo Bassi e li stiamo ultimando in via dall’Ongaro, rendendo più stabile l’intero versante. Questo è solo uno dei numerosi interventi realizzati in città”.

Dopo l’annuncio della ricandidatura della Raggi, tanto il Pd quanto le opposizioni sono sul piede di guerra anche se nessuno sembra in grado di esprimere né un candidato né una proposta politica. A suo parere perché i romani farebbero bene a rieleggere la prima cittadina grillina?
“La sindaca Virginia Raggi in questi 4 anni e mezzo di consiliatura ha saputo ricostruire la macchina Amministrativa e rimettere in moto tutti i processi dopo anni di gestione più che discutibile. Ora stiamo raccogliendo i frutti di questi processi avviati negli anni scorsi e si deve proseguire il lavoro per portare avanti questo progetto in atto per trasformare la nostra città. Pensiamo ai nuovi bus acquistati dopo dieci anni, al recupero dei minibus elettrici o al grande lavoro sulle infrastrutture viarie, il tutto seguendo sempre procedure trasparenti”.

Cosa prevede l’accordo per mettere la Capitale in sicurezza

Con il via libera della Giunta Capitolina al nuovo progetto di Accordo Quadro per gli interventi di manutenzione straordinaria sul dissesto idrogeologico, a Roma si inizia a fare sul serio in fatto di interventi per la messa in sicurezza del territorio. Il nuovo piano, della durata di tre anni, prevede che sarà il Dipartimento Lavori Pubblici del Campidoglio a coordinare gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico su tutto l’intero territorio di Roma Capitale. Nulla verrà lasciato al caso, tanto che per la prima volta gli interventi riguarderanno anche fenomeni legati al dissesto nel sottosuolo come il riempimento di cavità sotterranee e voragini, operazioni di pulizia e manutenzione dei fossi o – quando necessario – lavori da effettuare in pronto intervento. Un piano a lungo termine che, tra le altre cose, mira a ridurre i tempi per la fase di progettazione e l’effettivo inizio dei cantieri dando un calcio alla burocrazia di cui troppo spesso sono vittime tanto le aziende quanto i cittadini. A dirlo è la sindaca Virginia Raggi che ha tenuto a precisare la portata storica di tale accordo ricordando che “per la prima volta approviamo un progetto per agire in modo tempestivo quando ci sono voragini e frane. Con il nuovo Accordo Quadro stanziamo nuovi fondi ed eliminiamo parte della burocrazia che, attualmente, non consente interventi veloci sul territorio”. Proprio questo progetto triennale è chiamato a dare risposta ad un problema di lunga data per la Capitale dove, stando ai dati emersi un anno fa, spunta una voragine ogni tre giorni e mezzo. Un dato che può sorprendere ma che negli anni precedenti era stato ben più levato, come raccontato durante l’evento “Cavità spontanee nascoste o scomparse sotto il tessuto urbano”.