Strappo tra Francia e Italia. Parigi richiama l’ambasciatore e non accadeva dal 1940. Quai d’Orsay parla di “attacchi senza precedenti”. Di Maio: “Legittimo incontrare i gilet gialli”

La Francia ha richiamato a Parigi per consultazioni l'ambasciatore a Roma Christian Masset

La Francia ha richiamato a Parigi per consultazioni l’ambasciatore a Roma Christian Masset. Ad annunciarlo è stata una nota del ministero degli Affari esteri francese che parla di “attacchi senza precedenti dalla fine della guerra e senza fondamento” e “dichiarazioni oltraggiose” da parte del governo italiano. “Essere in disaccordo è una cosa – scrive il Quai d’Orsay -, strumentalizzare la relazioni a fini elettorali è un’altra”. L’ultima volta che Parigi aveva richiamato il suo ambasciatore a Roma accadde nel 1940 quando il Regno d’Italia entrò in guerra contro la Francia.

“Il popolo francese è nostro amico e nostro alleato. Il Presidente Macron si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee. Questo non ha mai intaccato il sentimento di amicizia che lega i nostri Paesi e mai lo farà” ha commentato su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo che su temi come quello dell’immigrazione “il dialogo e la collaborazione con il governo francese è sempre massimo e siamo disponibili a incontri al più alto livello con il governo francese per trovare soluzioni”.

Il governo italiano, ha aggiunto il leader del M5S, “applica sempre il principio di non ingerenza negli affari interni di un altro Paese e questo vale anche per la Francia”. “Saranno i francesi – ha detto ancora Di Maio – a valutare l’operato del loro governo. Sempre come governo italiano stiamo lavorando per la gestione di problemi europei che sono stati scaricati sull’Italia, come l’immigrazione, affinché ogni Paese europeo, compresa la Francia faccia la sua parte. Stiamo anche sollecitando tutti i Paesi dell’Unione Europea a una maggiore attenzione nei confronti dell’Africa affinché il continente possa giungere a un vero e autonomo sviluppo”.

“Per farlo – ha detto ancora il vicepremier – è necessario favorire e non rallentare l’economia di tutti i paesi africani, questo non è solo interesse dell’Italia, ma in primis dell’Africa, poi dell’Europa e di tutto il mondo. Il dialogo e la collaborazione su tutti questi temi con il governo francese è sempre massimo e siamo disponibili a incontri al più alto livello con il governo francese per trovare soluzioni a queste problematiche”.

Di Maio ha poi accennato alla suo incontro con i gilet gialli. “Il mio incontro, come capo politico del M5S, con esponenti dei ‘gilet gialli’ – ha detto – e con alcuni candidati della lista Ric è pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Così come En Marche, il partito di governo francese, è alleato in Europa con il Pd, partito d’opposizione in Italia, coì il Movimento 5 Stelle incontra una forza politica di opposizione al Governo francese (Ric). Sono europeista. Ed essere in un’Europa senza confini, significa libertà anche per i rapporti politici non solo per lo spostamento delle merci e delle persone”.

“Non vogliamo litigare con nessuno, non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani”, ha detto invece il vicepremier, Matteo Salvini. “Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese – ha aggiunto il leader della Lega -, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali. Stop con i respingimenti, stop con i terroristi italiani in Francia e basta danneggiare i nostro lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore”.

“Stop con i respingimenti alle frontiere – ha detto ancora il ministro dell’Interno -, risultano essere oltre 60 mila dal 2017 a oggi compresi bambini e donne abbandonate nei boschi; stop con terroristi italiani, una quindicina, condannati ma che fanno la bella vita con residenza in Francia e basta, infine, danneggiare i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore. Noi siamo pronti e disponibili con spirito costruttivo a voltare pagina per il bene del nostro popolo”.

“Al rientro a Roma del Presidente del Consiglio dalla missione all’estero – ha detto invece il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi – sono certo che verrà esaminata, con la massima attenzione, la decisione del Governo francese di richiamare a Parigi per consultazioni l’ambasciatore Christian Masset. Francia e Italia sono nazioni alleate e profonda è l’amicizia fra i due Popoli. La difesa e il confronto sui rispettivi interessi e punti di vista, nonché il dibattito politico per le prossime elezioni per il Parlamento Europeo, non possono incidere e non incideranno sulle solide relazioni che ci uniscono da decenni”.