Tamponi e durata del Green Pass. In arrivo la stretta di Natale. Omicron non rallenta: impennata di contagi e ricoveri. Giovedì la cabina di regia per decidere le contromisure

Omicron non rallenta: impennata di contagi e ricoveri. Giovedì la cabina di regia per decidere le contromisure.

Tamponi e durata del Green Pass. In arrivo la stretta di Natale. Omicron non rallenta: impennata di contagi e ricoveri. Giovedì la cabina di regia per decidere le contromisure

Meno di quattro giorni al Natale ed ancora non si ha certezza delle eventuali misure anti-Covid alle quali sta lavorando il governo. A confermarlo è lo stesso premier Mario Draghi: “Non c’è ancora nulla di deciso. In cabina di regia questa settimana passeremo in rassegna eventuali provvedimenti in vista delle vacanze di Natale. Aspettiamo fino a mercoledì o giovedì i dati di sequenziamento per vedere” come avanza la variante Omicron.

LE IPOTESI. Ma quali sono le ipotesi al vaglio della cabine di regia? I punti focali sono due: riduzione della durata del Green Pass e obbligo di tampone ai vaccinati per partecipare a feste e grandi eventi. Sono queste le principali misure di cui si discute in vista della riunione convocata per dopodomani a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, per contenere l’avanzata del virus Covid-19 e la corsa della variante Omicron. Certo è che la linea del premier rimane quella dell’apertura delle attività anche se i numeri che giorno dopo giorno si collezionano, con i bollettini del ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, preoccupano e non poco.

Così si punta a limitare i contatti soprattutto nei luoghi più affollati e anche fare i conti con la copertura dei vaccini che cominciano a perdere efficacia dopo i primi quattro, cinque mesi. La discussione è aperta tra i ministri e con i presidenti di Regione per arrivare a un provvedimento condiviso, che non spacchi la maggioranza in un momento delicatissimo dal punto di vista politico e, soprattutto, che non danneggi alcune categorie economiche.

A MALI ESTREMI… Resta sul tavolo l’ipotesi estrema di introdurre l’obbligo generalizzato. Ma prima il governo dovrà esaminare la “flash survey” dell’Istituto superiore di sanità (Iss) che fotografa l’andamento del virus e della variante Omicron in tutto il Paese. Confindustria e i sindacati erano favorevoli all’obbligo e potrebbero approvare, come primo passo del governo, la scelta di estendere il green pass rafforzato a tutti i lavoratori, così come già accaduto per il personale sanitario, quello scolastico e le forze dell’ordine. Dietro l’angolo c’è anche la proroga del super Green Pass fino al 31 gennaio, oltre, quindi, la scadenza del 15 prevista dal decreto. Al momento è obbligatorio per andare al ristorante e negli altri locali dove si mangia al chiuso, nei cinema e nei teatri, negli stadi, in discoteca e per partecipare agli eventi pubblici e alle feste, non legate a cerimonie religiose.

CAMPAGNA VACCINALE. C’è poi la questione vaccini. Alcuni Paesi europei hanno diminuito la durata dell’intervallo tra seconda e terza dose di vaccino rispetto ai cinque mesi stabiliti dalle agenzie regolatorie. L’Italia pensa invece di ridurre la validità del green pass rafforzato dagli attuali nove mesi a sette, se non addirittura a cinque come suggerisce il ministro Brunetta e ribadito anche dall’ex presidente del Consiglio e leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte: “In questo momento sopravanzare quello che sarà l’aggiornamento degli scienziati non avrebbe molto senso e credo che anche il governo si riservi sino all’ultimo di aggiornare i dati” ha spiegato il leader M5S ai microfoni di Tagadà, su La7, parlando delle nuove misure allo studio dell’esecutivo per fronteggiare la recrudescenza della pandemia.

“Un dato mi sembra che sia di fatto sul tavolo, dunque anche per le scelte del governo, cioè che la variante Omicron si sta rivelando abbastanza perniciosa rispetto anche alla doppia vaccinazione – prosegue -. Quindi dovremo assolutamente incrementare la campagna per la terza dose”. Ovviamente saranno tempi difficili, nonostante le imminenti festività, per discoteche e feste. Sono i luoghi ritenuti maggiormente a rischio perché è difficile mantenere il distanziamento e, per bere e mangiare, si toglie la mascherina.

A CIASCUNO IL SUO. Attualmente si entra con il green pass rafforzato (vaccinati e guariti) ma nel governo si ragiona sull’ipotesi di imporre anche un tampone negativo già dal 27 dicembre, in tempo per il Capodanno. Diversi ministri, inoltre, spingono per reintrodurre su scala nazionale l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Però la misura non convince il presidente Draghi, che preferisce lasciare la decisione ai sindaci e ai governatori. Come ha annunciato ieri Zingaretti nel Lazio.

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