Terra dei Fuochi e delle discariche illegali. Oltre 250mila tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente: 15 arresti a Napoli. Si indaga per danno ambientale

Oltre 250 mila tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente in due cave nel cuore della Terra dei Fuochi, per un business da milioni di euro.

La Terra dei Fuochi continua a far parlare di sé. E, purtroppo, sempre negativamente.Oltre 250 mila tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente in due cave nel cuore della Terra dei Fuochi. Questo è ciò che è costato, per 15 persone tra imprenditori e professionisti, gli arresti domiciliari,  visto il “consolidato sistema” che gli inquirenti hanno appurato e, soprattutto, l”enorme danno ambientale.

I carabinieri del Noe, coordinati dalla procura di Napoli, hanno smascherato un  traffico di rifiuti attraverso la predisposizione di “falsi documenti di trasporto e falsi certificati di analisi” nel Comune di Giugliano. Un business da milioni di euro presso “siti autorizzati”. Gli indagati sono complessivamente 39 . Nei confronti di quattro persone è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Sequestrate anche le due cave, la San Severino e la Neos di Giugliano in Campania, oltre ai mezzi di diversi ditte, aree di stoccaggio di rifiuti ed impianti.

La gestione illegale dei rifiuti avveniva mediante la miscelazione illecita dei materiali senza essere abilitati a riceverli. Condotte evidentemente illecite, dunque, cui si affiancavano: irregolarità sistematiche nella tenuta dei registri di carico e scarico e nelle attività di trasporto; l’assenza di macchinari necessari; la mancanza di valide e puntuali analisi e accertamenti chimici sui rifiuti; la miscelazione di rifiuti non pericolosi, in assenza di analisi adeguate e con modalità che non consentivano di conservare traccia delle partite di rifiuto gestite e non consentivano a terzi di conoscere l’effettiva composizione delle partite ottenute; l’esistenza di irregolarità nella redazione dei formulari.

Le allarmanti modalità, le circostanze adottate e la gravità delle condotte hanno pertanto evidenziato un concreto danno per l’ambiente.