Una decisione a-Marra. La Procura di Roma chiede il giudizio immediato per Scarpellini e l’ex braccio destro della Raggi

A 2 mesi dall’arresto per corruzione, la Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per Raffaele Marra e per l'immobiliarista Sergio Scarpellini.

A due mesi e mezzo dall’arresto per corruzione, la Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per Raffaele Marra, ex capo del personale del Campidoglio, e per l’immobiliarista Sergio Scarpellini. A firmare il provvedimento il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Barbara Zuin. Tre giorni fa il giudice aveva negato la revoca degli arresti domiciliari per il costruttore. Entrambi gli imputati hanno respinto l’accusa sostenendo che la somma di danaro oggetto di contestazione costituisse un semplice prestito.

Secondo i pm Marra, nella sua qualità di pubblico ufficiale prima (dal 28 giugno 2011 al 9 aprile 2013) come direttore della Direzione regionale organizzazione, Personale, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio e poi (dal 9 maggio 2013 al 341 ottobre 2013) come direttore del Dipartimento partecipazioni e controllo Gruppo Roma Capitale e infine (dal 15novembre 2013 all’11 febbraio 2014) come direttore dell’Ufficio di scopo del Comune di Roma, “riceveva indebitamente” 367mila euro, provenienti dai conti correnti personali di Scarpellini, denaro impiegato per l’acquisto di un immobile in via Prati Fiscali, poi intestato alla moglie. Marra è ancora detenuto a Regina Coeli mentre il costruttore, dopo pochi giorni di carcere, ha ottenuto gli arresti domiciliari.

Entrambi gli indagati hanno respinto l’ accusa sostenendo che la somma di danaro oggetto di contestazione costituisse un semplice prestito.