Editoria in agonia. Volano gli stracci a L’Unità, giornalisti in sciopero a oltranza da domani. Anche la Fnsi alza il tiro sulla proprietà che intanto parla di rilancio

Volano gli stracci a L'Unità, giornalisti in sciopero a oltranza da domani. Anche la Fnsi alza il tiro sulla proprietà che intanto parla di rilancio

Volano gli stracci in casa Unità. Lo scontro tra la proprietà e la redazione è totale con i giornalisti che da domani saranno in sciopero a oltranza. Non era mai successo prima d’ora. “Nel momento in cui ci troviamo uno sciopero pesa su di noi in maniera incredibile”, ha affermato Umberto De Giovannangeli, membro del comitato di redazione, “ma la dignità e i diritti non hanno prezzo”.

Intanto Federazione nazionale della stampa e il cdr del giornale hanno avviato al tribunale del lavoro la vertenza per comportamento antisindacale da parte dell’editore dell’Unità. “Quello che sta accadendo all’Unità non ha niente a che vedere con logiche aziendali o una dialettica sindacale, si è andati oltre”, ha affermato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, nella conferenza stampa di questa mattina, “Di fronte ad una richiesta del cdr riguardo i tempi di pagamento degli stipendi la risposta dell’editore è stata che sarebbero stati pagati soltanto dopo che sarebbe stato detto ai colleghi di ritirare le azioni di pignoramento. Si vuole imporre alla rappresentanza sindacale dei giornalisti un ricatto, fare pressione su chi legittimamente si è rivolto alla magistratura per tutelare i propri diritti. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali per avviare un’azione legale per comportamento antisindacale. Riteniamo ci siano i margini per intervenire”.

La società proprietaria della maggior parte del giornale fondato da Antonio Gramsci, invece, ha diffuso una nota quando la conferenza stampa era ancora in corso alla Fnsi. La Piesse è entrata nei dettagli dell’incontro che c’è stato nei giorni scorsi, a Milano, tra il direttore del giornale Marco Bucciantini e l’amministratore delegato Guido Stefanelli. Nella nota si legge che “C’è stata piena condivisione della delicata situazione del giornale ed allo stesso tempo degli strumenti da mettere in campo per salvaguardare i posti di lavoro dei giornalisti, all’interno della necessaria opera di ristrutturazione che il giornale si appresta a varare e che consentirà di riorganizzare e rilanciare il prodotto editoriale”. Non sono affatto esclusi tagli al personale visto che nella nota si parla della necessità della società di “trovare un sostenibile equilibrio finanziario”. Anche se il taglio dei posti di lavoro “dovrà costituire l’extrema ratio”. Eppure in una situazione alquanto preoccupante la Piesse invita a guardare al futuro: “Le recenti primarie del Partito democratico hanno fatto registrare un’altissima affluenza, di poco sotto i 2 milioni, che dimostra come sia ampio il novero dei simpatizzanti del Pd e come potrebbe essere ampio il bacino dei lettori del quotidiano. Per tale motivo cercheremo di rinnovare il prodotto, di potenziare la campagna pubblicitaria e di abbonamento. La proprietà ha, inoltre, invitato il segretario del Pd, Matteo Renzi, in redazione affinché trovi tempo anche per qualche approfondimento politico sulle colonne de l’Unità. Dal Cdr la fiducia è scarsa e c’è anche la poca convinzione che la società sia favorevole ad aprire davvero un tavolo.