Via libera ai 10 blindati da regalare alla Moldavia. L’iniziativa piace ai deputati, ma il Paese rischia la guerra civile

Via libera al dono di dieci blindati alla Moldavia. L’iniziativa dei ministri della difesa, Elisabetta Trenta, e degli esteri, Enzo Moavero Milanesi, piace anche ai parlamentari. E ha incassato l’ok vincolante delle Commissioni Difesa ed Esteri della Camera senza che nessuno sembra essersi posto il problema di un regalo del genere a un Paese che circa un mese fa è stato sull’orlo della guerra civile, sempre più orbitante verso la Russia e afflitta da una corruzione dilagante. Senza contare che i dieci VM-90P sono destinati ai carabinieri moldavi, che si stanno ancora strutturando come forza di polizia, tanto che la loro adesione alla Fiep, l’associazione tra forze di polizia europee e mediterranee, è stata sospesa.

Per il pentastellato Giuseppe Chiazzese basta che la Moldavia sia “tra i Paesi facenti parte del Partenariato per la Pace” e che anche l’Arma dei carabinieri collabori con i carabinieri moldavi. Il leghista Paolo Formentini, anche lui entusiasta per l’iniziativa, ha poi aggiunto senza troppi problemi che Chisinau “ha nella Russia il primo mercato di sbocco per le sue esportazioni agroalimentari”. Ok dunque al regalo. La Commissione affari costituzionali, sempre della Camera, si è detta inoltre favorevole all’accordo con il Governo del Turkmenistan sulla cooperazione nel settore della Difesa. Un’iniziativa che prevede pure il “supporto a iniziative commerciali relative a servizi e prodotti per la difesa”. E anche in questo caso il particolare che il Turkmenistan sia vittima di una dittatura non sembra aver creato il minimo imbarazzo agli onorevoli che hanno dato il via libera all’intesa.