Violenza di genere, ActionAid denuncia tagli del 70% alla prevenzione

ActionAid chiede al Governo una strategia di prevenzione di medio e lungo periodo che agisca contro la violenza di genere.

Violenza di genere, ActionAid denuncia tagli del 70% alla prevenzione

“C’è uno sconto incredibile rivolto alle donne italiane che batte tutte le offerte del Black Friday. È quello fatto dall’attuale Governo sui fondi per la prevenzione della violenza di genere nel corso dell’ultimo anno: -70%. Dagli oltre 17 milioni di euro del 2022 ai 5 milioni attuali stanziati per il 2023. Ma puntare al ribasso non conviene affatto quando si tratta di combattere la violenza maschile sulle donne”. A denunciarlo è l’associazione ActionAid attraverso la nuova Campagna Black FreeDay inaugurata oggi nel cuore di Roma insieme alla sua storica ambassador, Claudia Gerini.

ActionAid chiede al Governo una strategia di prevenzione di medio e lungo periodo che agisca contro la violenza di genere

Una maxi-affissione digitale in pieno stile Black Friday dove appare la cifra -70%. Dal fondo scuro si vede una donna uscire dall’ombra e insieme appare la scritta che spiega dove è stato applicato il “taglio”: sulla prevenzione della violenza di genere, fenomeno che in Italia colpisce 1 donna su 3. ActionAid con la campagna Black FreeDay chiede al Governo una strategia di prevenzione di medio e lungo periodo che agisca sulla diffusa cultura maschilista in Italia, che produce discriminazioni e violenza contro le bambine, le ragazze e le donne.

L’attrice Claudia Gerini: “Fare sconti sulla prevenzione non è ammissibile”

“La violenza contro le donne in Italia è quotidiana. Si manifesta in molti modi diversi, e devasta la vita di chi la subisce senza eccezioni. Intervenire in supporto di queste donne è fondamentale, ma arrivare dopo non basta. È necessario contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme, prima che si verifichi. Per questo fare sconti sulla prevenzione non è ammissibile” ha affermato Claudia Gerini.

Negli stessi giorni del mese di novembre si accavallano due date molto diverse tra loro: il Black Friday (24 novembre), momento di shopping contagioso a suon di offerte in vista dei regali di Natale, e la Giornata per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne (25 novembre). Una coincidenza simbolica per richiamare l’attenzione e far esplodere le contraddizioni che riguardano il sottofinanziamento delle politiche di contrasto alla violenza in Italia. Sono quasi 7 milioni le donne che nel corso della propria vita hanno subito una forma di violenza fisica. Più di 2 milioni hanno subito stalking. Milioni sono vittime di abusi psicologici o economici. E 104 i femminicidi, solo lo scorso anno.

“Per liberare le donne dalla violenza puntare al ribasso non conviene”

Con questi numeri, quello sulla prevenzione della violenza di genere è lo sconto che non possiamo permetterci. La prevenzione, infatti, non è mai stata una priorità per nessun Governo che si è succeduto negli anni. I pochi finanziamenti dedicati si sono concentrati in alcuni periodi, come il 2022 per essere poi tagliati di nuovo. “In 10 anni le risorse economiche stanziate per la “Legge sul femminicidio” per il sistema antiviolenza sono aumentate del 156%, ma il numero delle donne uccise da uomini in ambito familiare-affettivo non è diminuito, restando simile di anno in anno.

Questo dimostra come siano state inadeguate le politiche antiviolenza adottate, con una forte penalizzazione dei fondi destinati alla prevenzione, che nell’ultimo triennio sono stati solo il 12% del totale. Con la campagna Black FreeDay vogliamo chiedere al Governo e al Parlamento di costruire davvero un futuro libero dalla violenza per bambine e ragazze, perché senza fondi sufficienti e politiche mirate alla prevenzione si continuerà ad intervenire sempre e solo in risposta alle violenze già subite dalle donne”, dice Katia Scannavini, vicesegretaria generale ActionAid Italia.

Quale è stato l’effettivo impegno di Governo e Parlamento nello sradicare un fenomeno sistemico che ha luogo dentro e fuori le mura domestiche, e che colpisce donne di ogni età, nazionalità e classe sociale? È la domanda a cui risponde lo studio di ActionAid Prevenzione sottocosto. La miopia della politica italiana nella lotta alla violenza maschile contro le donne, che esamina i fondi allocati per il funzionamento del sistema antiviolenza nazionale e i provvedimenti presentati dal Governo Meloni e dall’attuale Parlamento. Nei 10 anni della Legge 119/2013, le risorse allocate hanno avuto una crescita importante, il maggiore incremento di fondi (67%) si è avuto tra il 2020 e il 2023, periodo in cui lo Stato ha impegnato circa 248,8 mln di euro.

Di questi, solo il 12%, cioè 30.9 milioni di euro, sono stati destinati alla prevenzione. E per gli interventi di educazione e sensibilizzazione che hanno l’obiettivo di scardinare norme e comportamenti sociali che producono e riproducono la violenza, la cosiddetta prevenzione primaria, è stato stanziato solo il 5,6% rispetto al totale dei fondi antiviolenza 2020-2023. Ma l’urgenza di intervenire sulla prevenzione primaria con azioni di impatto e lunga durata è evidenziato anche dai dati mondiali del Gender Social Norm Index delle Nazioni Unite (Undp 2023), che misura stereotipi e credenze che danno vita alle diseguaglianze di genere. Oggi, rivela l’Indice, più di un quarto della popolazione mondiale ritiene giustificabile che un uomo picchi la moglie.

Il 61.58% della popolazione italiana ha pregiudizi contro le donne e il 45% ha convinzioni che possono condurre a giustificare la violenza fisica

L’Italia ha indici particolarmente preoccupanti: il 61.58% della popolazione italiana ha pregiudizi contro le donne e il 45% ha convinzioni che possono condurre a giustificare la violenza fisica, sessuale e psicologica da parte del partner. In confronto, la Spagna negli anni ha fatto meglio di noi: c’è solo il 50,74% della popolazione con pregiudizi e il 29% che giustifica la violenza. Solo un lavoro culturale che contrasti le consuetudini e i modelli di violenza contro le donne e le ragazze può quindi invertire la rotta. La Campagna Black FreeDay, oltre alla maxi-affissione e agli spazi pubblicitari, sarà amplificata sui canali digital di ActionAid e dalle call to action di attiviste e creators che rilanceranno dai loro profili Instagram e TikTok il messaggio “Per liberare le donne dalla violenza puntare al ribasso non conviene”.