Su Wembley sventola il tricolore. Dopo il secondo posto del 2012 domenica l’Italia di Mancini torna a giocarsi il titolo di campione d’Europa

Alla fine anche sullo stadio di Wembley sventola il tricolore. Al termine di un match sofferto come non mai, l’Italia ieri sera ha avuto la meglio sulla Spagna.

Su Wembley sventola il tricolore. Dopo il secondo posto del 2012 domenica l’Italia di Mancini torna a giocarsi il titolo di campione d’Europa

Alla fine anche sullo stadio di Wembley sventola il tricolore. Al termine di un match sofferto come non mai, l’Italia ha avuto la meglio sulla Spagna alla lotteria dei rigori con un sonoro 5 a 3. Nella partita più difficile di tutte la spuntano ancora una volta i ragazzi di Roberto Mancini che confermano di essere un collettivo quasi perfetto, capace di resistere all’assedio delle Furie rosse e di riuscire a domarle strappando il pass per la finale dove incontrerà la vincente tra Inghilterra e Danimarca.

LA PARTITA. Pronti via, come da tradizione, è la Spagna a prendere il pallino del gioco. Al terzo minuto, però, gli azzurri rubano palla a centrocampo e danno il via a un contropiede fulmineo, con la palla che viene lanciata in profondità all’indirizzo di Federico Chiesa. Il giovane attaccante si porta in area e con un colpo da biliardo, beffa Unai Simòn con il pallone che, però, si stampa sul palo. Passato lo spavento, le Furie rosse non si sono fatte perdere d’animo e hanno immediatamente conquistato il controllo della partita con il cosiddetto tiki taka che ha costretto gli azzurri a inseguire la palla, trovandosi spesso a correre a vuoto.

Al tredicesimo la Spagna prova l’affondo con Pedro González López che imbecca Mikel Oyarzabal tra Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, ma l’attaccante perde il tempo e da solo davanti a Gianluigi Donnarumma viene anticipato da Emerson Palmieri che spazza. Due minuti dopo, il copione è lo stesso. Dopo un grave errore di Barella a centrocampo, Ferran Torres recupera palla, salta Jorginho e si invola verso la porta ma il suo tiro è troppo chiuso e finisce a lato. Per una reazione degli azzurri si deve attendere il 21esimo quando da un triangolo tra Emerson e Insigne nasce una grande occasione da gol con l’esterno che lancia Barella che dentro l’area, con il portiere fuori dai pali, non riesce a trovare il tempo per calciare in porta. Ma è poco più di un lampo perché è sempre la Roja a condurre il match.

Al 25esimo sull’ennesimo rinvio sbagliato degli Azzurri, è Dani Olmo che riesce a trovare il tempo per un tiro potente su cui si fa trovare pronto Donnarumma. L’Italia soffre e per lunghi tratti della partita viene schiacciata nella propria metà campo anche se la Spagna, pur riuscendo a trovare con continuità soluzioni offensive, non riesce a sfondare. Al 45esimo è l’Italia che si fa pericolosa con Emerson che, a due passi dalla porta, spara un siluro che si stampa sulla traversa. Con questa azione si conclude il primo tempo sul punteggio di 0-0 che, meglio di ogni parola, racconta l’equilibrio che regna tra le due squadre con la Roja che si è dimostrata più abile nel palleggio rapido e nel sfruttare i palloni persi dagli Azzurri in mezzo al campo. Senza alcun cambio, le due squadre riprendono il match. Il copione è sempre lo stesso con la Roja a fare la partita e l’Italia che attende l’occasione giusta per partire in contropiede.

LA RESA DEI CONTI. Brivido per l’Italia al 50esimo con Dani Olmo che innesca Torres ma Giovanni Di Lorenzo salva tutto all’ultimo. Due minuti dopo è ancora la Roja a farsi pericolosa con il capitano Sergio Busquets che spara alto sopra la traversa. Ma l’Italia sa resistere e, soprattutto, fare male. Proprio quando gli Azzurri sembrano schiacciati, Donnarumma ha un’intuizione e con un lancio innesca un’azione rapida dell’Italia con Insigne che si invola sulla sinistra, serve il pallone a Ciro Immobile che viene murato. Chiesa è lì e non si arrende, prende palla e con un tiro a giro porta l’Italia sull’1 a 0. La Spagna barcolla e lascia campo agli Azzurri che aumentano la pressione e finiscono per avere le migliori occasioni.

Ma come spesso accade nel calcio, quando si sbagliano troppe opportunità poi arriva la beffa. Questa si materializza puntuale all’80esimo con Alvaro Morata, subentrato a Torres, che batte Donarumma da distanza ravvicinata. Si arriva così ai supplementari che scivolano via senza grandi colpi di scena ad eccezione di un gol di Domenico Berardi annullato per un evidente fuorigioco. Per conoscere il vincitore non resta altro che rivolgersi alla lotteria dei rigori dove risulta decisivo l’errore dello spagnolo Morata che fissa il risultato sul 5 a 3 per l’Italia.