Crescono i numeri dell’infezione da West Nile Virus (WNV) in Italia. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall’inizio del 2025 sono stati registrati 718 casi confermati nell’uomo e 49 decessi.
Tra i casi segnalati, 341 hanno assunto una forma neuro-invasiva, la più grave, distribuita in diverse regioni: 84 nel Lazio, 79 in Campania, 51 in Lombardia, 30 in Veneto, 27 in Emilia-Romagna, oltre a numeri più contenuti in Piemonte, Toscana, Calabria, Sardegna e altre aree del Paese. La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive, si attesta al 14,4%, in linea con i valori degli anni precedenti.
West Nile in Italia: 718 casi e 49 decessi dall’inizio del 2025
Accanto ai casi di West Nile, il bollettino ISS segnala anche la circolazione di altri virus trasmessi da zanzare, come Chikungunya (364 casi), Dengue (166 casi) e Zika (4 casi), oltre a Usutu virus e TBE. Le regioni più colpite dai focolai autoctoni di Chikungunya e Dengue sono Emilia-Romagna e Veneto, dove sono in corso indagini epidemiologiche e misure di contrasto al vettore.
Il quadro conferma come il West Nile in Italia rappresenti una minaccia sanitaria persistente, diffusa ormai in 75 province di 17 regioni. Le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza della sorveglianza e delle attività di prevenzione, in particolare nel controllo delle zanzare, principali responsabili della trasmissione del virus.