Il Governo deve ammettere: l’Italia ha importato 34 tonnellate di amianto. E il dato potrebbe essere al ribasso

Rivelazione choc del Governo. Importiamo ancora amianto. Ci vorranno ancora 85 anni per smaltirlo

In Italia nel giro di quattro anni, dal 2011 al 2014, è stato importato un quantitativo mostruoso di amianto. Per la precisione, ben 34 tonnellate. Sembrerebbe assurdo. Una follia semplicemente pensare una cosa del genere, considerando che è dal 1992 che nel nostro Paese vige una legge (la n. 257) che ha messo al bando la fibra killer. Eppure è esattamente così che stanno le cose. A rivelarlo non una qualche fonte segreta o una qualche associazione ambientalista. Ma è stato direttamente il governo, per bocca del sottosegretario dell’Interno e renziano di ferro, Domenico Manzione, in risposta a un’interpellanza presentata da Luigi Di Maio “in merito alla presenza di amianto negli elicotteri in dotazione al Corpo nazionale dei vigili del fuoco”, importato dall’India e sulla qual cosa la Procura di Torino ha aperto un fascicolo. Insomma, un’interrogazione che si occupava di un fatto specifico, ma da cui è però emerso l’insospettabile.

DATI AL RIBASSO?
Ma la questione non finisce qui. Il sospetto infatti è che l’amianto importato in Italia sia addirittura più di quello denunciato da Manzione. Nell’interpellanza, infatti, Di Maio sottolinea che “un documento dell’ente minerario del Governo indiano rivela che l’Italia nel 2011 e nel 2012 sarebbe risultato il maggiore importatore al mondo di amianto con rispettivamente oltre 1.040 tonnellate e 2.000 tonnellate”. Tale nocivo minerale, secondo la denuncia del deputato cinque stelle, sarebbe tuttora impiegato non solo nel campo dell’edilizia, ma sarebbe ancora utilizzato dall’azienda Agusta Westland, partecipata di Finmeccanica e guidata da Daniele Romiti, che fornisce elicotteri a tutti i Corpi armati dello Stato. Ed ecco il punto: a queste accuse, Manzione, imbarazzato, svicola. E non può fare altro dato che lo stesso governo non sa assolutamente nulla. “Il Ministero della Salute – ha ammesso sommessamente il sottosegretario – già dallo scorso mese di gennaio, dopo aver acquisito il testo della cinquantunesima relazione annuale del Governo indiano sui minerali, aveva formalmente chiesto all’ambasciata di quel Paese, notizie sulle paventate importazioni di ingenti quantità di amianto nel nostro Paese, negli anni 2011 e 2012”. Risultato? “Tale richiesta ad oggi è rimasta inevasa”. Zero. Nulla di nulla, insomma. Dopo nove mesi dalla richiesta del nostro governo, l’India non ha fornito alcuna risposta. Né il nostro Stato ha sollecitato, preferendo rimanere nel girone degli ignavi.

LA SITUAZIONE IN ITALIA
La situazione, dunque, tocca vette a dir poco paradossali, considerando lo stato dell’arte in Italia in merito alla presenza di amianto. Le stime fornite dagli studi del CNR-Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate presenti in Italia. Solo nei siti da bonificare che rientrano nel Programma nazionale di bonifica del Ministero dell’Ambiente si contano 75 mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto. Non è da meno, allora, anche il problema sanitario e ambientale, che non sembra essersi risolto. Lo evidenziano i numerosi casi di morti da malattie per amianto: secondo l’ultimo report redatto da Legambiente, sono circa quattromila le vittime ogni anno per tutte le malattie asbesto correlate, con oltre 15 mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2008. Numeri impressionanti, dunque. Dinanzi ai quali le Regioni latitano, dato che non tutte hanno approvato il Piano Regionale Amianto, a distanza di 23 anni dalla Legge 257 che, invece, li prevedeva entro 180 giorni dalla sua pubblicazione. Mancano ancora all’appello Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna. E, come se non bastasse, anche gli interventi di bonifica sono ancora molto indietro su gran parte del territorio. Secondo Legambiente, si stima che ai tassi attuali ci vorranno almeno 85 anni prima di arrivare ad un’azione di risanamento dalla pericolosa fibra. L’assurdo, insomma. E ora la ciliegina sulla torta, con un governo che ammette l’importazione certa di 34 tonnellate di amianto. E, per il resto, fa spallucce.

Tw: @CarmineGazzanni