Le colpe del padre ministro ricadono sul figlio giornalista. Manuel Poletti si difende sui fondi pubblici al suo giornale

Manuel Poletti è finito, suo malgrado, al centro delle cronache per colpa del padre, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Ora si difende.

Manuel Poletti è finito, suo malgrado, al centro delle cronache per colpa del padre, il ministro del Lavoro. Giuliano Poletti è finito al centro della bufera per le parole sui giovani che vanno via dall’Italia. Così è spuntata la storia del figlio che percepisce fondi pubblici dal 2013 per la testata romagnola Setteserequi. “Il mio settimanale “Settesere” si è fuso con “Qui magazine”, che già percepiva fondi pubblici da anni come altre testate. È successo nel 2013, e mio padre neppure pensava a fare politica. Qualcuno davvero pensa che io debba cambiare lavoro perché mio padre fa il ministro?”, ha spiegato Manuel Poletti in un’intervista a La Stampa.

Il figlio del ministro ha anche raccontato parte della sua storia professionale: “Faccio il giornalista da vent’anni, per 10 sono stato precario, poi mi sono stabilizzato. Anch’io sono stato all’estero per un periodo, poi sono tornato”. Infine è scattata anche la difesa d’ufficio per le affermazioni del padre: “Ha usato una frase infelice, ma il concetto ha un fondamento: non si può dire che i migliori vanno all’estero e in Italia restano solo i mediocri”.