Piazza Fontana, a Milano l’incontro tra le vedove Pinelli e Calabresi. Il figlio del commissario ucciso pubblica la foto: “Il tempo non sempre passa invano e l’impossibile diventa possibile”

“Il tempo non sempre passa invano e l’impossibile diventa possibile. E ogni volta mi commuove”. Con queste parole, Mario Calabresi, giornalista, ex direttore di Repubblica e figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972, ha mostrato su Instagram e Facebook la foto dell’incontro tra la madre Gemma e la moglie dell’anarchico Giuseppe Pinelli, Licia. Le due vedove si sono riviste oggi, a Palazzo Marino, a Milano, in occasione dell’anniversario della strage di Piazza Fontana, di cui ricorrono i 50 anni.

L’incontro, impresso in una foto molto significativa, è avvenuto alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si è soffermato a parlare con le due vedove. “Nel momento in cui facciamo memoria delle vittime di piazza Fontana e, con loro di Giuseppe Pinelli, del Commissario Luigi Calabresi – ha detto poi Mattarella -, sappiamo di dover chiamare le espressioni politiche e sociali del Paese, gli uomini di cultura, l’intera società civile, a un impegno comune: scongiurare che si possano rinnovare in Italia le fratture terribili in cui si inserirono criminalmente quei fatti”. Le due donne si erano strette la mano, per la prima volta nel 2009, davanti all’allora presidente Giorgio Napolitano, in occasione del quarantennale della strage.

Pinelli, secondo la ricostruzione di quanto accadde subito dopo l’attentato di Piazza Fontana, fu ingiustamente arrestato e trattenuto in questura perché sospettato in quanto anarchico. Morì la notte tra il 15 e il 16 dicembre precipitando, in circostanze tuttora poco chiare, dalla finestra dell’ufficio del commissario Calabresi, che, però, in quel momento, non era presente nella sua stanza. Calabresi, investito dal caso della morte di Pinelli e da una pesante campagna di stampa, fu assassinato il 17 maggio 1972 da aderenti a Lotta Continua. Per l’omicidio furono poi condannati Leonardo Marino (reo confesso), Giorgio Pietrostefani, Ovidio Bompressi e Adriano Sofri.

“Quest’anno – ha detto la figlia di Pinelli, Claudia, anche lei presente alla celebrazione – dopo 10 anni lì abbiamo incontrati di nuovo alla presenza del Presidente della Repubblica. Ci siamo parlati in modo normale, ci siamo raccontati, abbiamo continuato il nostro percorso. Non so se questo porterà a una convergenza, c’è rispetto per le persone che tanto hanno sofferto. Non c’è nessun percorso di riconciliazione perché le famiglie non c’entrano in quello che è successo, ci deve essere un percorso di verità e non so se questo ci porterà a condividere. Noi rispettiamo le persone e Gemma Capra e Mario Calabresi non hanno responsabilità in quello che è avvenuto allora”.

Una foto che è “il ritratto di una grande famiglia: l’Italia”, ha scritto, sempre su Instagram, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Due donne, due madri, la signora Gemma e la signora Licia – ha aggiunto il premier -, vedove rispettivamente del commissario Luigi Calabresi e di Giuseppe Pinelli; e il Presidente della Repubblica Mattarella, la più alta carica di uno Stato che, nelle celebrazioni del 50esimo anniversario della strage di Piazza Fontana, testimonia la volontà di fare i conti con i capitoli più atroci della sua storia democratica”.