Vespa su Facebook sembra Salvini. Nuovo imbarazzo a Viale Mazzini. Il giornalista si scaglia contro Medici senza frontiere. Laganà (Cda) protesta: si scusi. E chiede provvedimenti

Prima ha perso le staffe essendo stata sospesa la sua Porta a porta e dopo ha attaccato ferocemente le ONG, chiedendosi dove fossero in piena emergenza coronavirus, ma rimediando solo una figuraccia visto che da tempo le organizzazioni non governative sono a lavoro nelle strutture sanitarie. In questi giorni Bruno Vespa è irrefrenabile. Quando è stato bloccato il suo programma è diventato furibondo. E nel fine settimana, dopo aver bucato la notizia delle Ong in attività negli ospedali più colpiti dall’emergenza, si è lanciato in un post populista su Facebook sulla scia di quelli a cui ormai ha abituato gli italiani Matteo Salvini, per poi essere subito sbugiardato. Una vicenda criticata fortemente dal consigliere della Vigilanza, Riccardo Laganà. “Bruno Vespa, di nuovo, pone Rai in imbarazzo dopo l’ultima e infondata accusa pubblica verso Medici senza frontiere – sostiene Laganà. Attendo le sue scuse e mi chiedo quante altre uscite a vuoto di questo collaboratore esterno, servano per adottare giusti provvedimenti”.

L’AUTOGOL. Era sabato scorso quando Vespa, sul suo profilo Facebook, ha pubblicato un video di 51 secondi in cui dice che organizzazioni come Medici senza frontiere sono scomparse. “Ma se per caso non ci fossero – ha aggiunto – se per caso davvero se ne fossero dimenticati, forse è il caso di ricordarglielo: c’è bisogno di loro, stavolta. Anche se non c’è politica, anche se non c’è propaganda, anche se non ci sono le televisioni a propagandarne il lavoro. Che corrano, che tornino davvero a bordo, a bordo dell’emergenza”. Niente di meglio per cercare un po’ di popolarità. Cosa può galvanizzare di più gli italiani di un messaggio sull’indifferenza al loro dolore da parte di quelle organizzazioni che fino a pochi mesi fa erano in mare a salvare migranti? Nulla, deve aver pensato Vespa. E via con un video. Sul mezzo più amato dai sovranisti, quello social, utilizzato da loro in maniera martellante ma criticato sempre da loro quanto lo impiega il premier Giuseppe Conte per parlare al Paese. Ma alla fine anziché indossare i panni del bomber il conduttore di Porta e Porta si è trovato in quelli di chi fa un clamoroso autogol.

CHE BOTTA. A replicare subito a Vespa è stata proprio Medici senza frontiere. “Siamo attivi in alcuni ospedali del lodigiano per supportare il lavoro straordinario degli operatori sanitari in risposta all’epidemia che ha colpito l’Italia”, ha precisato l’organizzazione, aggiungendo che è al lavoro dal 9 marzo nell’ospedale di Codogno, schierando 25 persone, e in alte due strutture sanitarie, con un’équipe di infettivologi, anestesisti, infermieri e logisti. Volontari che stanno anche riattivando “una ventina di posti letto finora inutilizzati per mancanza di personale”, che si prodigano in una casa di cura e nell’assistenza domiciliare. Per quanto riguarda poi Emergency di Gino Strada, uno dei principali bersagli dei populisti, è impegnata a Brescia e Milano, consegnando farmaci e pasti agli anziani e a chi è in quarantena, nelle strutture di accoglienza e nell’ospedale di Brescia. Save the Children si è mossa sul fronte della didattica online, Hope ha donato una trentina di ventilatori polmonari alla Lombardia e Samaritan’s Purse ha aperto un ospedale da campo a Cremona. E così altre ONG. Ma tutte queste notizie Vespa le ha bucate, come si dice in gergo, sostituendo all’informazione la disinformazione. Insomma riducendosi a uno spacciatore di fake news.