Una legge sulla trasparenza dei voli di Stato targata M5S. Se approvato il ddl Pavanelli obbligherà le cariche istituzionali a rendere pubblico l’uso della flotta aerea

Il M5S intende rendere ancora più trasparenti le procedure per l'utilizzo dei voli di Stato da parte delle più alte cariche istituzionali.

Una legge sulla trasparenza dei voli di Stato targata M5S. Se approvato il ddl Pavanelli obbligherà le cariche istituzionali a rendere pubblico l’uso della flotta aerea

I voli di Stato, i cosiddetti “aerei blu” sui quali sono ammessi il capo dello Stato, i presidenti di Camera e Senato, il premier e il presidente della Corte costituzionale (eventuali eccezioni “devono essere specificatamente autorizzate”), sono disciplinati da regole ben precise ma per rendere ancora più trasparenti le procedure ieri la senatrice del MoVimento 5 Stelle Emma Pavanelli (nella foto), componente del direttivo del gruppo pentastellato a Palazzo Madama, ha depositato un disegno di legge “Per estendere il regime di pubblicità dei voli di Stato anche a quelli effettuati dal presidente del Senato, dal presidente della Camera, dal presidente del Consiglio e dal presidente della Corte Costituzionale, attualmente esclusi da qualsiasi obbligo di pubblicità”, si legge in una nota.

E ancora: “I voli di Stato sono effettuati utilizzando denaro pubblico, quindi soldi derivanti dalle imposte versate da cittadini e imprese. Per questo motivo riteniamo doveroso ci sia la massima trasparenza anche sull’uso che ne fanno queste quattro alte cariche istituzionali. La fiducia dei cittadini italiani nelle istituzioni si può tutelare nonché aumentare mostrando come vengono utilizzati i mezzi privilegiati di cui dispongono alcune persone per l’esercizio della loro alta funzione. Naturalmente non vogliamo mettere in discussione la possibilità che vi siano i voli di Stato, che in alcune precise circostanze possono essere molto utili o indispensabili per garantire efficienza, puntualità e sicurezza, ma vogliamo far fare un salto di qualità alla sobrietà e al rigore delle nostre istituzioni. Restano esclusi i voli di Stato la cui pubblicazione potrebbe mettere in pericolo la sicurezza nazionale oppure compromettere i rapporti diplomatici con altri Stati”.

Non è chiaro, a tal riguardo come la sicurezza nazionale potesse essere messa repentaglio o che necessità impellente vi fosse nel caso dei 124 voli di Stato effettuati dalla presidente del senato Maria Elisabetta Alberti Casellati in meno di un anno, di cui 97 (andata e ritorno sulla tratta Roma – Venezia per far ritorno a casa a Padova) e sei tra Roma e la Sardegna, destinazione Alghero, dove l’esponente forzista ha trascorso le vacanze estive. Tutto regolare, per carità, ma nessun altro apparecchio della flotta di Stato si è mosso con la stessa frequenza.

Dall’archivio: I 124 voli di Stato di Elisabetta Casellati in un anno.