Agata Scuto è la 22enne originaria di Acireale scomparsa ed uccisa nel giugno del 2012. In questi giorni, ha avuto inizio il processo a carico dell’allora compagno della madre della ragazza.
Agata Scuto, la ragazza invalida di Acireale uccisa e poi fatta sparire
Agata Scuto è la 22enne di Acireale di cui si sono perse le tracce il 4 giugno del 2012. Le forze dell’ordine sono sicure che la ragazza sia stata uccisa anche se il suo corpo non è mai stato più ritrovato. La ragazza era affetta da epilessia e da una menomazione al braccio e alla gamba, con problemi psichici.
Stando alle dichiarazioni di Mariella, madre di Agata, il giorno della scomparsa lei e l’altro figlio si erano recati dalla nonna, lasciando Agata da sola in casa. Al suo rientro della ragazza non c’era più traccia. La ragazza annotava su un diario l’arrivo del ciclo mestruale ed è venuto fuori che erano due mesi saltati. Una delle ipotesi fatte è che la ragazza era incinta probabilmente del compagno di allora della madre, oggi indagato per la morte di Agata.
Inizia il processo per l’ex compagno della madre
“Rosario, dimmi dove hai nascosto il corpo di mia figlia”: è questo l’appello che Mariella, la mamma di Agata Scuto, rivolge all’ex convivente Rosario, a processo per omicidio e occultamento di cadavere. Per la scomparsa e la morte di Agata è iniziato il processo a carico di Rosario Palermo che all’epoca dei fatti era il compagno di Mariella, la madre della 22enne. Per la Procura è lui il colpevole anche se l’uomo si è sempre professato innocente. Inoltre, con l’accusa di favoreggiamento sono indagati un amico di Palermo e due donne, la sua ex e la sua attuale compagna.
Già è stata fissata l’udienza per il dibattimento il prossimo 7 novembre quando al centro ci saranno alcuni testimoni ma anche le intercettazioni di Palermo che parla in macchina che incastrerebbero l’uomo. Intercettato in auto, mentre parlava da solo, l’uomo avrebbe espresso il timore che il corpo della ragazza, che era stata strangolata e bruciata, potesse essere ritrovato. Poi, le confidenze fatte ad un amico al telefono – “Bastiano, mi arrestano. Si sono portati tutti i telefoni”. E ancora: “Io con questa ragazza ci scherzavo, ci facevo… lei mi diceva: ’Ma tu lo vuoi fare un giro con me?’… Se rintracciano queste parole sono rovinato”.
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