Accorato appello a Conte e Fontana di 243 sindaci Bergamaschi. “E’ arrivato il momento di fermarci per davvero. Confidiamo in voi”

“E’ arrivato il momento di fermarci, ma per davvero. Confidiamo in voi”. E’ l’appello firmato da 243 sindaci dei Comuni Bergamaschi, a partire dal primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori, inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al governatore della Lombardia, Attilio Fontana. “Al momento – spiegano – riteniamo che l’adozione di coraggiosi nuovi provvedimenti restrittivi possa rappresentare l’unica ed auspicabile soluzione per una tragedia che sembra oggi, che i contagi aumentano inesorabili, non avere fine”. La lettera è firmata anche dal presidente della Provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli, e dai primi cittadini di tutti i partiti politici.

“La situazione che si vive nell’intera Regione Lombardia – scrivono – assume ormai i connotati dalle tragedia e questo è ancor più evidente purtroppo nella nostra provincia di Bergamo che in questi giorni sta vedendo morire tanti uomini e donne e cancellare intere generazioni, senza nemmeno poter dare un degno saluto. Con questa nota – si legge nella lettera – si vuole rimarcare la necessità condivisa e trasversale di una effettiva presa di coscienza della drammaticità del momento anche per chi non vive questa Provincia”. Sono una settantina, infatti, i feretri che questa mattina sono stati caricati sui camion dell’Esercito per essere trasferiti da Bergamo in altre zone del Nord, in particolare in Emilia Romagna, come era già avvenuto nei giorni scorsi.

“Chiediamo – scrivono ancora i sindaci -, auspichiamo e sollecitiamo quindi un intervento maggiormente coercitivo che imponga nuove restrizioni: con i dati che tutti conosciamo non è pensabile che ancora oggi ci si debba basare sul buon senso dei cittadini chiamati a rispettare regole soggette alle più varie interpretazioni”. I sindaci si dicono “consapevoli dell’importante presenza di attività produttive in Regione Lombardia che grande e operosa hanno fatto la nostra terra, e siamo consapevoli che maggiori restrizioni potrebbero comportare gravi conseguenze economiche, ma al momento tutto questo appare necessario per salvare delle vite e per tutelare il valore primario della salute che non può che precedere quello pur sacrosanto del mercato economico”.

“Al momento – concludo i sindaci del bergamasco – riteniamo che l’adozione di coraggiosi nuovi provvedimenti restrittivi possa rappresentare l’unica ed auspicabile soluzione per una tragedia che sembra oggi, che i contagi aumentano inesorabili, non avere fine. I movimenti sul territorio sono ancora troppi, e molti inesorabilmente costituiscono un vettore per questo virus”.