Alberto Genovese resta in carcere: respinta la richiesta di affidamento a una comunità di recupero

Respinta l'istanza di affidamento a una comunità terapeutica: Alberto Genovese resterà in carcere a Bollate.

Alberto Genovese resta in carcere: respinta la richiesta di affidamento a una comunità di recupero

Alberto Genovese deve restare in carcere. A deciderlo è stato il tribunale di sorveglianza di Milano, respingendo così l’istanza della difesa che aveva chiesto un affidamento terapeutico per l’ex imprenditore del web.

Genovese era stato condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni di carcere per due casi di violenza sessuale, con uso di droghe, ai danni di due modelle. 

Alberto Genovese resta in carcere

Genovese era tornato in carcere dopo essere stato agli arresti domiciliari in una clinica per potersi disintossicare dalla cocaina. A fine maggio i giudici della sorveglianza avevano deciso che l’imprenditore sarebbe dovuto rimanere nel carcere di Bollate per almeno altri cinque mesi, proprio fino a questa udienza. 

I pm sostenevano che prima di prendere una decisione sull’istanza di affidamento terapeutico in una comunità sarebbe stata necessaria una valutazione psichiatrica. I giudici hanno affidato questo compito all’equipe psichiatrica del carcere di Bollate. La relazione è stata depositata nelle scorse settimane e oggi i giudici hanno deciso di rigettare la richiesta della difesa. 

Genovese dovrà scontare il resto della pena, poco meno di quattro anni, in carcere. A dicembre, invece, si aprirà una nuova udienza preliminare sul filone bis delle indagini: al centro ci sono altre violenze perpetrate, seguendo lo stesso schema, su due ragazze.