Gli assunti al Consiglio del Lazio con il concorso vinto da dirigenti o militanti del Partito Democratico

24 funzionari del Partito Democratico arruolati grazie a due bandi di piccoli Comuni: i vincitori sono quasi tutti dirigenti locali

Gli assunti al Consiglio del Lazio con il concorso vinto da dirigenti o militanti del Partito Democratico

Nella Regione Lazio di Nicola Zingaretti un pacchetto di assunzioni imbarazza il Partito Democratico. 24 tra politici, collaboratori e attivisti Dem hanno vinto un concorso e approderanno a lavorare al Consiglio. Nessuna irregolarità amministrativa ma molta rabbia per come sono andate le cose.

Gli assunti al Consiglio del Lazio con il concorso vinto da dirigenti o militanti del Partito Democratico

La vicenda che investe il Partito Democratico la racconta oggi Repubblica. Si parte da Allumiere: il 18 dicembre il Consiglio di presidenza della Pisana decide di assumere 18 funzionari. Si possono selezionare in base al territorio secondo il bando. E il concorso più recente è quello del comune. Il sindaco è Antonio Pasquini. Nella lista degli assunti ci sono due collaboratori del presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini. Poi Matteo Marconi, segretario Pd di Trevignano e Arianna Bellia, assessora di San Cesareo.  Augusta Morini, assessora di Labico, Paco Fracassa, segretario dem di Allumiere, un componente del circolo di Frosinone e tre militanti di Allumiere, Civitavecchia e Roma.

Per non farsi mancare niente arriva pure un collaboratore del vicepresidente del Consiglio in quota Lega, Giuseppe Cangemi. Il 28 dicembre tocca ad altri 8. E qui c’è Guidonia, guidata dal M5s Michel Barbet: è sempre il 28 dicembre quando il grillino assume Marco Palumbo, consigliere dem in Campidoglio, presidente della commissione Trasparenza insieme a Matteo Manunta, collaboratore di Devid Porrello, vicepresidente 5S del Consiglio. Chiude la lista Massimo D’Orazio, assessore di Isola del Liri e altro collaboratore di Buschini.

Il deputato Matteo Orfini, ex commissario dei dem romani nel post Mafia Capitale, è incredulo: “È sconcertante. È necessario fare chiarezza subito, senza timidezze”. Sono d’accordo i consiglieri di maggioranza che ora sperano nello sfogo consegnato ai suoi da Zingaretti: «Non posso caricarmi sulle spalle il mondo. Nessuno chiede a Draghi cosa fanno alla presidenza della Camera».

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