Aumenta il ricorso al Pos, ma il governo non mantiene la promessa di ridurre le commissioni

Aumenta il ricorso ai pagamenti con Pos per i consumatori, mentre il governo non mantiene la promessa di ridurre le commissioni.

Aumenta il ricorso al Pos, ma il governo non mantiene la promessa di ridurre le commissioni

Il Pos è sempre più utilizzato. Un dato lo evidenzia: nei ristoranti i pagamenti digitali sono aumentati del 44,4% nei primi sei mesi del 2023, secondo quanto emerge da una ricerca di SumUp. Scende, inoltre, il valore medio dello scontrino virtuale, che passa a 23,4 euro e si abbassa del 7,6%. Finite le restrizioni legate alla pandemia continuano ad aumentare “significativamente in tutto il territorio nazionale le transazioni cashless nei caffè e ristoranti”, spiega Umberto Zola, di SumUp, con riferimento ai dati del 2023.

Resta però il fatto che in alcuni territorio la crescita è minore, “segno che in alcune aree l’abitudine al contante è ancora radicata”. Zola chiede quindi agli esercenti e ai consumatori di ricorrere maggiormente a carte e bancomat sia per una questione di sicurezza sia “in vista di un’estate 2023 in cui si prevede l’arrivo di numerosi turisti internazionali abituati a pagare qualsiasi importo con carta”. 

I dati: dove aumenta di più il ricorso al Pos

Le province in cui la crescita delle transazioni elettroniche è maggiore sono Modena (82,2% in più), Ancona (+54,1%) e L’Aquila (in aumento del 51,7%). A Oristano, invece, si registra lo scontrino digitale con una cifra media più bassa: 15,5 euro. Al contrario il dato più alto è quello di Aosta (38,5 euro). Ci sono, però, anche delle province in cui l’utilizzo dei pagamenti digitali è sceso: parliamo, per esempio, di Belluno, dove il calo è del 31%. 

La promessa non mantenuta dal governo sulle commissioni

Il governo si era impegnato, in occasione della legge di Bilancio, a ridurre le commissioni per gli esercenti per i pagamenti effettuati con strumenti digitali. L’esecutivo aveva promesso di trovare un accordo per abbassare o azzerare le commissioni sui pagamenti al di sotto dei 30 euro. Il tavolo con le parti coinvolte doveva essere chiuso entro la fine di marzo.

Siamo a luglio e le trattative sembrano ancora in alto mare e ancora nessun accordo è stato trovato. Così gli esercenti ricevono sempre più pagamenti col Pos, ma il governo che voleva eliminare l’obbligo di accettare queste transazioni non ha fatto nulla per abbassare le commissioni.