Aumentano gli stipendi, vicino l’accordo: ecco per chi crescerà la busta paga di 435 euro al mese

L'accordo sul rinnovo del contratto dei bancari è più vicino: gli stipendi potrebbero crescere di 435 euro al mese.

Aumentano gli stipendi, vicino l’accordo: ecco per chi crescerà la busta paga di 435 euro al mese

L’accordo ancora non è arrivato e i tempi non saranno brevissimi, ma sul rinnovo del contratto dei bancari qualche apertura dall’Abi è arrivata. Il che vuol dire che l’aumento in busta paga da 435 euro (medi) al mese potrebbe davvero arrivare. Gli stipendi dei bancari potrebbero quindi salire per il triennio 2022-2024, ma la trattativa è ancora lunga. 

Gli incontri vertono sul recupero dell’inflazione e sul contributi dei lavoratori al raggiungimento della redditività record delle banche: punti su cui dall’Abi non è arrivata alcuna obiezione. Gli incontri con i sindacati per il rinnovo del contratti hanno portato quindi a un’apertura, ma di strada da fare ce n’è ancora tanta. 

Busta paga più alta, per i bancari stipendi in crescita di 435 euro: da quando?

Per gli aumenti stipendiali, comunque, bisognerà capire i numeri. I sindacati chiedono un aumento da 435 euro al mese per il livello medio. Proposta che ha già ricevuto il via libera del ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Ma a questa richieste se ne affiancano molte altre, di cui bisogna tenere conto nella trattativa complessiva. 

L’Abi punta a raggiungere un accordo entro la fine dell’anno, di fronte a un contratto scaduto a fine 2022. Motivo, quest’ultimo, per cui i sindacati sono in pressing e chiedono di fare presto dicendosi pronti a mobilitarsi nel caso in cui agli aumenti non scattino da inizio 2024. 

Le richieste dei sindacati

I sindacati avanzano diverse richieste, oltre a quella degli aumenti di stipendio. La Fabi, d’altronde, sottolinea gli utili record delle banche stimando che nel triennio 2022-2024 varranno tra i 75 e i 90 miliardi. E la tassa sugli extraprofitti, soprattutto dopo le recenti modifiche e il suo indebolimento, non può essere più un alibi.

Il Comitato esecutivo di Abi si riunirà il 18 ottobre, poi ci sarà un nuovo incontro con i sindacati e la successiva presentazione di Abi di un documento con le risposte sui temi della piattaforma sindacale. Le sigle chiedono, tra le altre cose, il ripristino della piena base di calcolo del Tfr, ridotta in accordi precedenti. Sul punto Abi non ha ancora chiarito la sua posizione. 

Un’altra contestazione su cui sono arrivati pochi chiarimenti è quella sui fringe benefit: i sindacati rinfacciano ad Abi di non essere riusciti a intervenire chiedendo modifiche alla norma al governo e così cercano una soluzione per un tema che riguarda 70mila lavoratori.