Bucha, il nuovo video russo dimostra che il massacro non è una messa in scena dell’Ucraina

Bucha, il nuovo video russo diffuso dal collettivo Meduza che dimostra che il massacro non è una messa in scena dell’Ucraina.

Bucha, il nuovo video russo dimostra che il massacro non è una messa in scena dell’Ucraina

Bucha, il nuovo video russo diffuso da un collettivo di giornalisti indipendenti che dimostra che il massacro non è una messa in scena dell’Ucraina.

Collettivo di giornalisti indipendenti russi Meduza diffonde nuove immagini sul massacro di Bucha

Il massacro di Bucha non è un “fake”, come più volte asserito da Mosca e dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Il collettivo di giornalisti indipendenti russi Meduza è entrato in possesso di alcuni video in grado di dimostrare che i civili di Bucha siano stati trucidati mentre le truppe inviate dal Cremlino si trovavano in città.

I video in possesso del collettivo Meduza sono stati ripresi da un drone e sono stati inviati al gruppo di giornalisti indipendenti dal nazionalista russo Sergei “Botsman” Korotkikh. Il nazionalista russo è a capo di un gruppo che sta combattendo al fianco delle truppe ucraine.

In seguito alla scoperta del massacro di Bucha, Korotkikh è stato ripetutamente citato dai giornalisti filorussi che hanno ripetutamente accusato il nazionalista e il suo gruppo di essere i responsabili dell’uccisione dei civili. I media filorussi, inoltre, hanno asserito che le atrocità contro i civili sarebbero state compiute da Botsman e compagni tra il 31 marzo e il 1° aprile, quando l’esercito di Mosca aveva ormai lasciato la città situata a nord-ovest di Kiev.

Alle accuse ricevute, il nazionalista russo ha risposto con l’invio delle riprese effettuate dal drone in ossesso dei suoi combattenti. Il drone, infatti, avrebbe regolarmente filmato le posizioni russe nelle zone meridionali di Bucha, dimostrando la violenza dei militari che fanno capo al Cremlino.

Bucha, il nuovo video russo dimostra che il massacro non è una messa in scena dell’Ucraina

Le immagini diffuse dal collettivo Meduza rappresentano un’alternativa alle immagini satellitari di Maxar diramate da New York Times che mostrano la presenza dell’esercito russo a Bucha durante le uccisioni.

Dopo aver visionato il nuovo video russo a Bucha, Meduza ha affermato con certezza che le riprese siano autentiche e che siano state girate il giorno prima del ritiro dell’esercito russo per tre motivi principali:

  • È possibile osservare in modo chiaro ed evidente la presenza dell’equipaggiamento militare russo in diverse clip e in più giorni;
  • I file possiedono metadati dettagliati che includono dati su giorni e orari delle riprese;
  • L’esame delle ombre astronomiche delle immagini conferma i metadati contenuti nei file.

Meduza, quindi, ha ribadito che il primo video che ritrae i cadaveri dei civili abbandonati inermi sulle strade della città non può essere stato girato dopo il 26 marzo 2022. Il ritiro delle truppe russe, invece, avrebbe avuto inizio il 29 marzo.

A Bucha, il nuovo video russo mostra i corpi dei civili uccisi in via Yablonska e in altre strade limitrofe. Inoltre, Meduza ha geolocalizzato la posizione dei corpi e ha constatato che questa coincide con quella mostrata nelle immagini diffuse dagli agenti della polizia ucraina e dai giornalisti che hanno scattato foto e girato riprese da terra tra il 1° e il 2 aprile 2022, dopo il ritiro dei russi.

Il collettivo di giornalisti russi indipendenti, ancora, ha sottolineato che tutti i cadaveri ripresi del drone giacciono nei medesimi luoghi e nelle medesime pose anche nelle foto e nei video effettuati da terra.