Capodanno: 274 feriti per i botti. Una vittima ad Afragola

Il numero totale dei feriti in questo Capodanno è di 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio.

Capodanno: 274 feriti per i botti. Una vittima ad Afragola

Sono complessivamente 274 i feriti da petardi e colpi di arma da fuoco durante i festeggiamenti per il Capodanno 2024. C’è anche una vittima, una donna di 45 anni, di Afragola, raggiunta alla tempia da un proiettile vagante. I dati relativi agli incidenti verificatisi nel corso dei festeggiamenti sono stati resi noti questa mattina dal Viminale.

L’incidente più grave ad Afragola dove una donna di 45 anni è stata uccisa da un colpo vagante

L’evento più grave si è verificato a Napoli dove una donna di 45 anni, residente nel comune di Afragola, è stata raggiunta alla tempia da un proiettile vagante nel corso dei festeggiamenti, “probabilmente ad opera di un componente dello stesso nucleo familiare. La donna ricoverata d’urgenza all’Ospedale “Cardarelli” in prognosi riservata, successivamente decedeva”.

Il numero totale dei feriti in questo Capodanno è di 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio

Il numero totale dei feriti in questo Capodanno è di 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio. I ricoverati di quest’anno sono stati 49. I dati, fa sapere ancora il Viminale, “evidenziano un aumento rispetto allo scorso anno in cui ci furono 180 feriti, con 48 ricoveri”. Con riguardo, invece, ai minori che hanno subito lesioni, si registra un aumento sono infatti 64 i minori che hanno riportato lesioni, confronto ai 50 dello scorso anno.

Inoltre, riferisce ancora il ministero dell’Interno, “la proiezione dei dati sui feriti gravi ha registrato un aumento, in quanto ci sono stati 2 casi con prognosi superiore ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, rispetto a 1 caso dell’anno precedente; mentre sono stati 25 i casi, con prognosi superiore ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, rispetto ai 10 casi dell’anno precedente”.

Infine, le proiezioni dei dati sui feriti lievi, hanno fatto registrare lo stesso dato dello scorso anno ovvero 10 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, mentre dai 159 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, si è passati agli attuali 232 casi.

Il numero più alto di feriti a Napoli

Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso scorretto di prodotti pirotecnici di sovente illegali. Ancora a Napoli: un cittadino di nazionalità algerina di anni 50, mentre camminava in strada, veniva raggiunto da un proiettile che lo attingeva alla spalla e raggiungeva il polmone. Il predetto risulta in prognosi riservata in attesa di intervento chirurgico; a Foggia: un uomo di anni 47 riportava lesioni con amputazioni multiple alle dita della mano sx e ustioni di secondo grado a seguito dell’esplosione di un petardo; sempre a Foggia: un ragazzo di 17 anni, a seguito dello scoppio di un petardo artigianale, ha riportato l’amputazione della mano sx con prognosi di 30 gg.

Feriti anche a Grosseto e Milano

A Grosseto: l’esplosione di un petardo nel corso dei festeggiamenti occorsi all’aperto feriva 3 minorenni. Il più grave è un minore di 15 anni che riportava la quasi totale amputazione della mano sx ed escoriazioni al viso e al torace. Vista la gravità delle ferite veniva trasportato all’Ospedale Careggi di Firenze. A Milano: un 18enne di nazionalità egiziana, a seguito dell’esplosione di un artificio pirotecnico, riportava la perdita delle dita di entrambe le mani. Sempre a Milano: un uomo di 36 anni giungeva all’Ospedale di Legnano e veniva ricoverato in prognosi riservata con ustioni di III grado a mani e volto, per aver maneggiato polvere pirica nel tentativo di creare un manufatto artigianale. Ancora a Milano: una minorenne di nazionalità filippina, nel maneggiare un’arma ad aria compressa, riportava un trauma alla mano sx con prognosi di 30 gg.

ASiena: un 15enne è stato trasportato con urgenza all’ospedale di Careggi di Firenze per le gravi lesioni riportate alla mano a seguito dello scoppio di un petardo avvenuto nel comune di Poggibonsi. La prognosi è riservata. A Latina: tre minori di anni 15, 10 e 6 nel corso dei festeggiamenti nel giardino della propria abitazione situata a Terracina, nell’accendere una batteria di fuochi d’artificio riportavano feriti giudicate guaribili rispettivamente in giorni 30, 15 e 10 per ferite al volto e alle gambe. A L’Aquila: nel comune di Pacentro, un giovane romano di anni 20, mentre si trovava in compagnia di 3 amici, rimaneva ferito alla mano dx per lo scoppio di un petardo. Trasportato all’Ospedale di Sulmona veniva sottoposto ad intervento chirurgico per la ricostruzione dell’arto. Prognosi superiore ai 40 gg s.c..

A Varese: un minorenne di anni 17 riportava l’amputazione della mano dx e il ferimento dell’occhio sx a seguito dell’esplosione di un petardo; a Trento: un uomo di nazionalità marocchina di 54 anni riportava l’amputazione del III raggio dopo aver raccolto un petardo inesploso; sempre a Trento: un uomo di origine moldava di 23 anni perdeva la mano sx a seguito dell’esplosione di un petardo cosidetto “cipolla”; a Lucca: un minorenne di anni 15 ha perso il pollice e l’indice della mano durante l’utilizzo di un petardo.

Denunciate 304 persone. Maxi sequestri di botti in tutta Italia

Durante il periodo del rilevamento che ha interessato l’intero mese di dicembre 2023, sono state denunciate 304 persone in stato di libertà, con un dato in aumento rispetto a quello dello scorso anno quando ne vennero segnalate 273, e sono state arrestate 50 persone in aumento rispetto alle 35 del dicembre del 2022. I numeri dei sequestri: 7012 strumenti lanciarazzi (583 lo scorso anno);  7 armi comuni da sparo (8 lo scorso anno); 23 munizioni (11.953 lo scorso anno); kg 836 di polvere da sparo (1.818 lo scorso anno); kg 12.490 di manufatti appartenenti alla IV e V categoria Tulps (37.108 lo scorso anno); kg 41.755 di manufatti recanti la marcatura “CE” (26.246 lo scorso anno); kg. 3.475 di prodotti comunque non riconosciuti e cioè non ricompresi nelle categorie Tulps o “CE” perché illegali, non correttamente etichettati, non conformi alle norme CE, non rispondenti ai decreti di riconoscimento e classificazione, abusivi e/o altro (9.866 lo scorso anno); 156.085 di pezzi di articoli pirotecnici di varia natura che, per motivi operativi, sono stati indicati dagli Uffici in pezzi anziché in chili (1.785.815 lo scorso anno); 186 detonatori (72 lo scorso anno); 3521 capsule innescanti (1.301 lo scorso anno).

Il numero di feriti gravi ha registrato un aumento

“Una valutazione globale sull’andamento del fenomeno registrato nel corso degli ultimi dieci anni, viene rappresentata dai grafici che seguono che riportano, in sintesi, il dato complessivo dei decessi, quello dei feriti con prognosi superiore ai quaranta giorni e quello dei feriti più lievi giudicati guaribili con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni” aggiunge il Viminale. “In conclusione, dunque, anche quest’anno i dati riferibili alle numerose attività info investigative operate sul territorio, quali i controlli amministrativi, gli arresti e i sequestri, testimoniano come l’impegno prodotto dalle Forze di Polizia, abbia consentito di prevenire l’illecita immissione in commercio di grandi quantitativi di prodotti pirotecnici illegalmente detenuti e il conseguente contenimento degli eventi dannosi”.