Chernobyl, la vera storia del disastro raccontato nella serie TV

Chernobyl, serie tv: il racconto della tragedia che ritorna in mente con l'attacco dei russi alla più grande centrale nucleare in Ucraina .

Chernobyl, la vera storia del disastro raccontato nella serie TV

Chernobyl, serie tv: la guerra in Ucraina sta facendo rivivere degli orrori ed errori del passato. L’offensiva russa è arrivata ad attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. In mente, subito sono giunte le immagine e le conseguenze dello scoppia della centrale di Chernobyl, raccontata magistralmente in una serie tv.

Chernobyl, serie tv: la vera storia del disastro

“Chernobyl” è la miniserie HBO che racconta le drammatiche vicende del 1986 sulla centrale nucleare della città ucraina. La serie, che racconta il più grave incidete nucleare della storia accaduto 36 anni fa nella città ucraina che faceva parte dell’Unione Sovietica, ritorna in mente in modo particolarmente inquietante in questi giorni di guerra proprio in quelle aree, con gli attacchi alle centrali nucleari in Ucraina.

“Chernobyl”, serie vincitrice di due Golden Globe e tre Emmy, è composta da 5 episodi e riesce magistralmente a riportare sul piccolo schermo i momenti drammatici e le vite spezzate per sempre in modo così vero che sembra quasi di farne parte.

La tragedia nucleare di Chernobyl

Quella di Chernobyl fu una vera e propria tragedia. Durante una esercitazione notturna agli impianti di sicurezza della centrale nucleare alcune scelte sbagliate provocano la fusione del nocciolo, l’esplosione del “reattore 4” e il collasso dell’intera struttura che lo proteggeva.

Dall’esplosione, si sprigiona una nube carica di particelle radioattive cinquecento volte più micidiale di quella prodotta delle bombe di Hiroshima e Nagasaki. I venti spargono le particelle nell’atmosfera e presto vengono contaminate intere regioni di Ucraina, Bielorussia e Russia.

A rimediare in parte alla tragedia. dopo ritardi e silenzi da parte della Russia. arrivarono volontari chiamati  “biorobot”: per fare in fretta lavorarono in prossimità del nucleo dell’esplosione, anche senza protezioni adeguate, pur sapendo che così avranno i giorni contati a causa dell’esposizione alle radiazioni migliaia di volte oltre la norma. Molti di loro sono morti di tumori e leucemie nell’arco di poche settimane o mesi. Altri vedranno le terribili conseguenze del loro sacrificio manifestarsi nei loro figli. Grazie a loro, il reattore viene chiuso in un sarcofago di cemento armato che imprigiona i materiali radioattivi e definisce un mondo a sé.