Concita De Gregorio offende le persone con disabilità in un articolo di Repubblica: l’attacco delle associazioni alla giornalista

Concita De Gregorio è finita al centro di polemiche per un suo articolo in cui offende persone con disabilità.

Concita De Gregorio offende le persone con disabilità in un articolo di Repubblica: l’attacco delle associazioni alla giornalista

Concita De Gregorio è finita al centro di polemiche ed attacchi dopo un suo articolo su Repubblica in cui offende le persone con disabilità. Immediate le risposte dure e dirette alla giornalista da parte di alcune associazioni.

Concita De Gregorio offende le persone con disabilità in un articolo di Repubblica

Concita De Gregorio ha attirato attenzioni su un suo articolo in cui , secondo molti, offende le persone con disabilità. “Sarebbero da definire decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo insieme, pulisciti però prima la bocca. Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo — non è mica colpa loro, ce l’hanno — e che però pur essendo idioti hanno probabilmente centinaia o migliaia di follower, non ho controllato ma non importa, è assolutamente possibile che siano idoli della comunità”.

Poi, prosegue la giornalista: “Come si fa a riavvolgere il nastro di questo delirio: questo sì che è un tema epocale, altro che Pnrr. Genitori: puniteli. Toglietegli le chiavi di casa, negategli la ricarica della prepagata e se guadagnano più di voi e per questo vi intimidiscono, suscitano il vostro rispetto: riprendetevi, toglietegli il sorriso. Io non lo so come si fa, ma si deve”.

L’attacco delle associazioni alla giornalista

Tra gli attacchi ricevuti dalla giornalista ci sono quelli di molte associazioni. Antonella Falugani, presidente di CoorDown, ha utilizzato parole dirette commentando l’articolo della De Gregorio: “L’editoriale di Concita De Gregorio, pubblicato oggi su Repubblica, ci ha lasciati stupiti e amareggiati. Stupiti perché non ci aspettavamo parole discriminatorie, insultanti e che rievocano un passato dolorosissimo da parte di una giornalista e scrittrice che ha spesso avuto attenzione e sensibilità per le battaglie per l’inclusione portate avanti da genitori e persone con disabilità fisica e intellettiva. Amareggiati perché ancora una volta ci troviamo a denunciare l’uso violento della disabilità come stigma, pietra di paragone da usare come offesa e insulto massimo. Le parole “decerebrati assoluti”, “deficit cognitivo”, “idioti”, il richiamo a classi differenziali con ironia beffarda e l’immagine dell’insegnante di sostegno che dice “pulisciti la bocca” al suo alunno disabile, sono frasi vergognose che eravamo abituati a condannare quando venivano dette incautamente e con grande ignoranza dentro certa TV spazzatura”.

Poi, la De Gregorio è stata costretta a chiedere scuse anche se lo fa sempre a modo suo: Alcuni lettori — soprattutto familiari di persone con handicap e anche associazioni — si sono sentiti offesi. Hanno ragione. Cerebrolesi non è un insulto ma una condizione, mi hanno scritto. Completamente d’accordo. Chiedo sommessamente scusa. Avrei dovuto fare appello a un altro vocabolario perché di sicuro c’è una parola che ben definisce chi per fotografarsi davanti a un capolavoro (statue, quadri, bellezze naturali) provoca danni irreversibili. Ma non è una di quelle che ho usato. Chiedo dunque scusa, sinceramente, e convengo: i cerebrolesi sono persone meravigliose afflitte da un danno. I normodotati che distruggono statue per postare una foto su Instagram non hanno nessun danno, invece. Naturalmente il mondo è pieno di molestatori e nessuno — figuriamoci se io — nega il pericolo. Dipende dal contesto. Qui era molto scivoloso”.